spallata vicina
Giuseppe Conte si barrica: io non mollo, no a governi tecnici
Si rincorrono le voci di una imminente spallata ma il premier Giuseppe Conte prova a resistere. "No a governi tecnici, ora decida la politica" dice il presidente del Consiglio in una intervista a Il Giornale in cui ribadisce il suo no a un "esecutivo di unità nazionale". "Ci metto la faccia - dice - e risponderò agli elettori". Si dice "aperto al dialogo" e definisce Forza Italia "costruttiva". Elogia anche Mario Draghi e Vittorio Colao, i due grandi candidati alla poltrona di Palazzo Chigi, anche se sottolinea che quest’ultimo "non diventerà ministro". Leggi anche: Il dopo Conte è già iniziato: sfida Draghi-Colao "Quel che serve davvero al Paese e avere un governo sostenuto da forze che maturino la piena convinzione che l’opera di ricostruzione sarà tanto più efficace se tutti lavoreremo nella medesima direzione con forte coesione e lungimiranza. Questo compito deve spettare alla politica intesa con la ’P’ maiuscola, non può essere affidato a governi tecnici sul presupposto che le forze politiche non siano disponibili ad assumersi la responsabilità delle scelte anche molto difficili che il Paese è chiamato a compiere", spiega Conte. "Io sono sempre per un governo politico che ci mette la faccia e dovrà risponderne agli elettori. Quanto ai governi di unità nazionale - aggiunge -, sono formule astratte molto improbabili da perseguire in concreto. Basti considerare le divisioni che ci sono manifestate evidenti anche nella fase più acuta dell’emergenza. In realtà questo governo sta operando con coraggio e determinazione", rivendica il premier. "In appena un mese abbiamo liberato circa 750 miliardi a vantaggio delle imprese del tessuto economico messo in campo 50 miliardi di denaro fresco per il sistema sanitario, la macchina dell’emergenza e lavoratori", prosegue ancora il presidente del Consiglio. »Questa settimana sono iniziati ad arrivare i bonus sul conto corrente di tanti cittadini. Nei prossimi giorni rafforzeremo il sostegno a famiglie e lavoratori e imprese con un’altra poderosa sterzata economica. Le forze di maggioranza lavorando insieme hanno messo in campo queste varie altre misure ascoltando anche l’opposizione. All’estero sono molti che ci fanno i complimenti. Se questo governo non fosse forte e determinato sarei il primo a sollecitare una nuova soluzione per non compromettere la realizzazione del bene comune tanto più in questa difficilissima sfida". Sulla possibilità in questa fase di coinvolgere una personalità come Draghi, Conte osserva he l'ex capo della Bce "è persona di grande autorevolezza e di elevata professionalità. Se il riserbo dei nostri rapporti personali non mi facesse velo, io stesso potrei rivelare un episodio che testimonia la grandissima stima che ho per lui. Non è persona che si lascia tirare per la giacchetta in polemiche che nascono in modo palesemente strumentale e sono frutto di manovre politiche estemporanee". Quanto al Mes, il premier ribadisce che "il governo e la maggioranza sono compatti nel chiedere all’Europa di liberare la sua forza economica, di mettere sul tavolo meccanismi nuovi per una condivisione e una risposta comune all’emergenza economica in atto", dicendosi convinto che "dal confronto europeo può però venire fuori qualcosa di molto diverso dal Mes attuale ed è anche questa la ragione per cui appoggiamo la battaglia di altri Paesi, come la Spagna, che hanno chiesto di cambiarlo e di volerlo utilizzare. Valuteremo i dettagli di questa nuova linea di finanziamento al momento opportuno e sceglieremo la strada migliore per i nostri interessi nazionali, con una discussione trasparente in Parlamento". Quanto alla fase 2 per la ripartenza, "stiamo lavorando su alcune proposte di allentamento delle misure, in modo da poter convivere con il virus nei prossimi mesi in condizioni di massima sicurezza, tenendo sotto controllo la curva epidemiologica e le condizioni di stress del sistema sanitario e ospedaliero locale", assicura Conte, assicurando che "nei prossimi giorni saremo in condizione di offrire a tutti gli italiani un piano chiaro e, quindi, informazioni certe".