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Colao manda in tilt il governo

Voci di riaperture di bar e ristoranti anche prima del 4 maggio. Poi Palazzo Chigi smentisce tutto

Silvia Sfregola
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Lockdown finito? Sì, no, forse.  Il dibattito sulla riapertura resta caldissimo. Da Palazzo Chigi provano a spegnere voci e ipotesi di date, spiegando che «in alcuni casi non hanno alcun tipo di fondamento», visto che lo studio è ancora in atto. Il governo ha il dossier aperto, con il Comitato tecnico-scientifico e task force di esperti guidata da Vittorio Colao a pieno regime per studiare la «fase 2». Ma «solo quando avrà terminato i lavori comunicherà in maniera chiara i tempi e le modalità di allentamento del lockdown, così da dare agli italiani un'informazione certa». Poi il monito contro «anticipazioni, indiscrezioni e fughe in avanti, in un momento tanto delicato» che «rischiano di alimentare caos e confusione». Per approfondire leggi anche: Regioni in guerra sul lockdown Ai piani alti dell'esecutivo vorrebbero «la responsabile collaborazione di tutti». Anche perché i rumors che si inseguono ormai da giorni indicano la riapertura di bar, ristoranti e parchi pubblici. Potenziali luoghi di assembramento in un'epoca in cui il coronavirus è tutt'altro che sconfitto. In questo senso vanno interpretate le smentite che arrivano da fonti del Mise sulle voci di un “Piano” a cui starebbe lavorando il ministro cinquestelle, Stefano Patuanelli. Il governo, fanno sapere dallo Sviluppo economico, «riceverà le proposte della task force di Colao e le esaminerà confrontandosi con Regioni e Comuni nella cabina di regia per poi decidere assumendosi, come sempre, tutte le responsabilità delle scelte». Cautela è anche la parola d'ordine degli esperti che coadiuvano Conte e la squadra dei ministri. «Bisogna avere bene in testa la necessità di essere attenti nella ripresa, sia della vita sociale che delle attività produttive», avvisa infatti il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli.

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