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Fase 2 differenziata da nord a sud. Nel decreto riaperture sì allo sport lontano da casa

Tra le ipotesi al vaglio del governo anche la riapertura con limitazioni di bar e ristoranti

Davide Di Santo
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La Fase 2 dell'emergenza coronavirus che dovrebbe entrare in vigore dal 4 maggio potrebbe essere differenziata nelle varie regioni: tre macro-aree nord, centro e sud. Tra le ipotesi al vaglio del governo per il decreto riaperture c'è il via libera all'attività sportiva lontano da casa e quella, non condivisa da tutte le anime della maggioranza, di riaprire bar e ristoranti, seppur con una serie di limitazioni. Ipotesi non definitive, anche per quanto riguarda il calendario delle possibili riaperture. Leggi anche: La scuola non riapre. E settembre resta un'incognita Nel decreto che andrà in vigore dal 4 maggio il governo guidato da Giuseppe Conte potrebbe così inserire la ripresa dell'attività fisica e sportiva all'aperto anche lontano da casa, sempre con il rispetto delle distanze di sicurezza. Via il limite dei 200 metri dalla propria residenza, insomma, si potrà correre da soli mantenendo la distanza dalle altre persone e solo per il tempo necessario alla sessione. Il viceministro della Salute, Pieparpaolo Sileri, ha spiegato che "dobbiamo dare maggiore libertà di movimento ai cittadini e la soluzione possibile è questa che tiene conto anche del senso di responsabilità delle persone. Il governatore del Veneto Luca Zaia ha già applicato questa regola e mi sembra che sia ragionevole, anche perché tiene conto delle esigenze dei cittadini e i controlli in coreo possono evitare abusi". Lo "strappo" del Veneto, insomma, potrebbe essere esteso a tutta Italia o nelle macro-aree in cui l'emergenza Covid-19 è meno grave. 

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