Per riaprire addio libertà: tutti i nostri dati al governo. Io dico no
Firmato un contratto per una applicazione che traccia salute e movimenti degli italiani. La regala la Bending Spoons in cui sono soci (che ironia) i tre figli minori di Berlusconi. Usarla sarà scelta volontaria ma se non l'accetteranno tutti si allungherà molto la clausura
La firma è stata messa ieri sera dal commissario straordinario per l'emergenza Covid 19, Domenico Arcuri. Così il governo ha scelto l'applicazione gratuita con cui potrà controllare dal punto di vista sanitario gli italiani consentendo così la famosa fase due. Per riacquistare dunque un pizzico di libertà dal regime di semi prigionia in cui ci hanno tutti confinati da più di un mese sarà necessario cederne ben più intima e ben più delicata. L'applicazione scelta per tracciare salute e movimenti degli italiani si chiama «Immuni» ed è stata messa a punto da una società fra le più giovani del settore, l'italiana Bending spoons spa che ha già al suo attivo applicazioni scaricate da 200 milioni di utenti. Ironia della sorte il governo di Giuseppe Conte, che ha come azionista di maggioranza il Movimento 5 stelle per potere riaprire l'Itali, si affida in qualche modo al nemico di una vita: Silvio Berlusconi. L'ho sparata grossa, ma un fondo di verità c'è: nel capitale della Bending spoons la scorsa estate è entrata con una quota di minoranza la H14 presieduta da Luigi Berlusconi e di cui è amministratore delegato Barbara Berlusconi. Si tratta della holding che controlla il 21% circa del capitale Fininvest in mano ai tre figli nati dal matrimonio del cavaliere con Veronica Lario. Potranno passare alla storia per avere contribuito ad allargare i fasti del Grande Fratello a tutta Italia, ma né loro né i fondatori della Bending spoons ne avranno vantaggio economico, perché l'applicazione che traccerà gli italiani è stata concessa gratuitamente al governo italiano, e gratis sarà anche la collaborazione al suo sviluppo che la società ha contrattualmente assicurato. Per approfondire leggi anche: Test a tutti per la Fase 2 C'è, sia pure indiretta, l'impronta dei Berlusconi nella ripartenza dell'Italia, ma quella scelta non mancherà di fare discutere e non certo per l'apparizione dei figli del fondatore di Forza Italia. Quell'applicazione sarà scaricata dai telefonini degli italiani e questo non potrà essere obbligatorio, perché lo vietano la nostra Costituzione, le leggi sulla privacy e la stessa Unione europea che ha già avvisato tutti i suoi stati membri. Ma deve servire (e per questo si chiama Immuni) a tracciare tutti gli spostamenti e i contatti con altre persone avute da eventuali sintomatici al virus che venissero scoperti. L'applicazione si collegherebbe continuamente via Bluetooth con i telefonini di tutte le persone che si incontrano nei vari momenti della giornata lavorativa e familiare come su un mezzo di trasporto collettivo. Più la si usa, più il governo potrebbe restituire la libertà che fin qui ha tolto e riaprire parti consistenti del sistema produttivo. È volontaria, ma è evidente che se tutti la rifiutassero e se comunque non accettasse di scaricarla (gratuitamente) la maggioranza assoluta dei cittadini, la sua utilità sarebbe scarsa se non proprio nulla. Vista la percentuale di chi ha obbedito fino ad oggi anche a regole molto pesanti che hanno limitato la libertà di tutti, non credo di sbagliarmi nell'immaginare che la maggiore parte degli italiani la scaricherà volontariamente pur di riacquistare la libertà perduta. Questo popolo non ha quasi borbottato davanti a tutto quello di cui è stato privato in queste lunghe settimane, perché ha una fifa matta del virus un po' imposta da quel che succede, un po' sollecitata anche dal tipo di informazione che è circolata e da quel sostanziale colpo di stato che ha compiuto in men che non si dica la creme della virologia nazionale. Ho l'impressione che siamo tutti ammalati di sindrome di Stoccolma, quella che talvolta colpisce le persone a lungo sequestrate che fanno il tifo per i loro sequestratori e talvolta se ne innamorano pure. Personalmente non concederò mai i dati sui miei spostamenti e quelli sensibili sulla mia salute a un governo italiano di qualsiasi composizione, perché non mi fido di quello che ne potrebbero fare loro o gli eventuali successori e perché tengo alla libertà più di ogni altra cosa. Ma temo che in questa trappola dei nuovi pifferai di Hamelin possano cadere in tanti, forse i più. Da parte mia posso solo consigliare di non farlo, di non cedere la propria libertà personale fino a quel punto. Il mondo ci ha insegnato in questi anni che dati così personali e sensibili sfuggono al riserbo con grandissima facilità. Figurarsi se dobbiamo affidarli nelle mani della nostra classe politica...