Salvo lo stipendio dei deputati
Lollobrigida (FdI) chiede che le Camere siano aperte sempre
I parlamentari possono tenersi lo stipendio. Salvo ripensamenti poco probabili, sembra destinata al fallimento la proposta, arrivata da diversi onorevoli, di approvare un provvedimento per destinare gran parte (se non tutto) il compenso di questi mesi all'emergenza Coronavirus. Invece ogni partito ha fatto da sé: Fratelli d'Italia e il M5S hanno messo insieme le indennità di marzo dei propri eletti per finanziare la sanità. Altri movimenti hanno avviato delle raccolte fondi o hanno ridotto il compenso dei propri eletti. Altri ancora hanno preferito fare finta di niente. Il tema è tornato alla ribalta dopo che i parlamentari del Giappone hanno deciso di ridursi l'indennità del 20 per cento per tutto il 2020. «In Italia, paese più colpito del Giappone, abbiamo proposto di fare lo stesso. Per tutta risposta ho sentito solo polemiche da chi usa la situazione per ribaltare il governo. Chiedo a tutti i leader dei partiti italiani di aderire alla proposta di taglio degli stipendi. Senza giri di parole. Sarebbe un gesto di unità che spazzerebbe via ogni polemica», ha scritto ieri su Facebook il sottosegretario all'Interno Carlo Sibilia. Per ora nessuno ha risposto. Altri pentastellati hanno rilanciato l'idea. Per approfondire leggi anche: Il Parlamento non riaprirà tutti i giorni «Abbiamo il dovere di dare al Paese un segnale forte, di vicinanza, ancor più in un momento drammaticamente segnato da mille sacrifici per tutti con significativi risvolti economici. Per questo chiediamo a tutti i colleghi parlamentari di rinunciare ad una parte del proprio stipendio, tagliandolo per destinarne il risparmio a iniziative volte al sostegno dei cittadini, così come ha sempre fatto, fin dal principio, il Movimento 5 Stelle, tanto in Parlamento quanto nelle regioni», ha detto la deputata Sabrina De Carlo, che ha lanciato un appello: «Per poter procedere serve l'appoggio di tutti i gruppi politici ed una semplice e immediata delibera degli Uffici di Presidenza. Non esistono dunque impedimenti, se non un difetto di volontà». A ridursi le indennità... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI