emergenza coronavirus
Le banche sbugiardano Conte
Avanti piano, quasi fermi. Nell’epoca dove tutto è un tweet, questo è il timbro sul decreto liquidità e sulle altre misure messe in campo dal governo per contrastare il Coronavirus. Il provvedimento con lo pseudobazooka (pseudo, appunto) sulle linee di credito garantite dallo Stato di fatto ancora non ha visto la luce, perché sino a ieri sera non era pubblicato in Gazzetta Ufficiale. A ben due giorni, peraltro, dalla solenne presentazione del Presidente Conte in conferenza stampa. E i tempi dell’entrata a regime rischiano di non essere rapidissimi. Per approfondire leggi anche: I soldi finti del premier non servono a nessuno A dare una sorta di cronoprogramma, infatti, è stato il presidente dell’Abi Antonio Patuelli, in un’intervista a Milano Finanza. «Per quanto le banche possano provare a correre – ha detto - non sarà possibile far arrivare alle aziende in tempi da sprint la liquidità assistita dalle garanzie pubbliche varate con il decreto legge approvato lunedì». I motivi sono due: «Innanzitutto perché sarà prima necessario ottenere il via libera Ue allo schema. E poi perché, per le coperture sotto il 100%, le procedure non potranno che essere quelle ordinarie». Peraltro, il nulla osta dell’Unione europea delle garanzie Sace passerà attraverso la commissaria Margarethe Vestager, che si occupa tramite concorrenza, e non è detto sia automatico. Quanto ai tempi di operatività... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI