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Coronavirus, Gianluigi Paragone: semplificare le procedure per attivare gli aiuti

Se per poter uscire abbiamo prodotto quattro autocertificazioni cosa accadrà quando le aziende dovranno presentare i moduli per ottenere i finanziamenti?

Gianluigi Paragone
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Sono giorni che davanti agli occhi ho le immagini delle terapie intensive degli ospedali lombardi, immagini che Alessio Lasta - giornalista che conosco benissimo avendolo avuto in forza sia ai tempi della Rai che a La7 - ha girato con quel coraggio professionale proprio dei giornalisti di razza. E sono giorni che rifletto sulla particolare posizione fisica dei degenti intubati: a pancia in giù, proni. Quella posizione studiata da un professore italiano, Luciano Gattinoni, è diventata una tecnica ormai utilizzata ovunque perché aggiunge una maggiore efficacia alle macchine cui i pazienti sono attaccati. Se ci pensate bene si tratta di una intuizione semplice, forse persino “banale” (non voglio essere frainteso, sia chiaro), eppure salvifica. Non credo di allontanarmi dal vero se immagino le discussioni che il luminare italiano ha dovuto affrontare per convincere i colleghi, magari qualcuno che si sentiva più professore, più dotto e più sapiente di lui. Ne immagino le risatine e forse gli sfottò: "Questo vuole salvare le persone mettendole a pancia in giù, ah ah ah". Spesso è proprio così, la semplicità assoluta di una idea sconquassa. In tutti i sensi. E difendere una idea che può apparire semplice, “banale”, come quella di rovesciare un paziente intubato, richiede una forza oltre lo standard. Eppure, lo ripeto, quella posizione naturale sta dando maggiore forza alle macchine. Incredibile no? Certo. Ora vi domanderete: dove vuoi arrivare? Che vuoi dire? Rispondo. Nessun conforto, nessuna sopravvivenza, nessuna ripartenza potrà essere davvero tale senza una mossa semplice pari al rovesciamento del paziente. È inutile annunciare attraverso i decreti finanziamenti, bonus, detrazione o altro se manca la semplificazione per accedervi. Se per la sola circolazione sono già state prodotte quattro - dico QUATTRO! - versioni di moduli, figuriamoci cosa può accadere con i moduli, i form e le certificazioni necessari per ottenere l'ossigeno necessario per ripartire. La burocrazia resetterà ogni sforzo; le firme e le scartoffie impediranno l'accesso alle facilitazioni. Per non dire delle interpretazioni e degli errori che sicuramente renderanno una corsa a ostacoli il raggiungimento dell'obiettivo. Quello che manca è la rivoluzione del buon senso, è il vaccino alla iperburocrazia, è il coraggio di portare nei centri decisionali ciò che si dice fuori dai palazzi e cioè che c'è troppa burocrazia e poca liquidità. Rendere accessibile la liquidità senza arrivarci dopo un percorso a ostacoli è la mossa rivoluzionaria necessaria, è il rovesciare il paziente a pancia in giù. Di burocrazia moriranno le pmi. Di assenza di attenzione moriranno le partite iva. Di assenza di liquidità moriranno tutti. Mentre noi parliamo di lettere con Bruxelles, utilizziamo impropriamente espressioni come bazooka o eurobond (il coronabond non è l'eurobond), gli Stati Uniti i soldi ce li mettono sul serio, non in prestito. E lo hanno fatto dopo che Repubblicani e Democratici se le sono date di santa ragione al netto di quella stucchevole retorica che invece caratterizza l'asettico dibattito parlamentare. Tanto per farci capire: i democratici sarebbero stati pronti a bloccare le misure di Trump con una melina che qui in Italia provocherebbe una crisi isterica alla coppia Conte-Casalino, che invece ha in uggia il parlamento preferendo il vaudeville di Bruxelles, sempre più teatro degli equivoci. Allo stato degli atti l'Italia sforna cifre variabili come i moduli di autocertificazioni, l'America impiega duemila miliardi di dollari (10% del più statunitense, mai stato fatto prima) per far capire che solo lo Stato può supplire alla mancanza di reddito. Questi soldi saranno distribuiti sul serio, direttamente, senza burocrazia perché non c'è tempo: 1200 dollari ai lavoratori, 2400 per ogni nucleo familiare più 500 dollari per ogni figlio a carico; un prolungamento delle indennità di disoccupazione e malattia e l'estensione di queste misure di welfare ai lavoratori nella gig economy. Per non dire degli aiuti alle imprese, che verranno erogati solo se non licenziano i dipendenti e vietando per i top manager l'opzione di riacquisto delle proprie azioni (buyback). A questo risultato vero, concreto, Trump ci è arrivato scontrandosi e confrontandosi con gli odiati democratici. Conte che vuole fare? Ieri in Senato non ho sentito il modus operandi. Solo tanta retorica. Vorrà dire che tra un mese, il rancore e la rabbia della gente gliela sbatteremo tutta in faccia. Per quel che mi riguarda senza sconti. Perché se all'incompetenza s'aggiunge pure l'arroganza allora davvero non resta che Mario Draghi (che però si voteranno loro perché io di piloti automatici non ne voglio. Sia chiaro).

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