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Decreto "Cura Italia", 25 miliardi per medici, famiglie, lavoratori e aziende. Ma basterà?

Carlo Antini
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«Siamo stati i primi a mettere in campo qualcosa come 25 miliardi di euro di denaro fresco a beneficio del sistema economico italiano, delle imprese e delle famiglie. Attiviamo flussi per complessivi 350 miliardi, questa è una manovra economica poderosa». Lo afferma in conferenza stampa il presidente del Consiglio Giuseppe Conte al termine del Consiglio dei ministri che ha varato il dl «Cura Italia». «Nessuno deve sentirsi abbandonato, e le misure di sostegno e di spinta presenti in questo decreto sono una concreta testimonianza della presenza dello Stato» sottolinea il premier, che rivendica: «Non abbiamo mai pensato di combattere l'alluvione con stracci e secchi, stiamo pensando di costruire una vera e propria diga per proteggere le famiglie, le imprese e lavoratori e su questa strada confidiamo che l'Europa ci segua». Secondo Conte «esiste un modello italiano non solo per il contrasto alla diffusione del contagio ma anche per la strategia e la politica economica per far fronte a questa grande emergenza economica e sociale». «I primi segnali sono importanti, ma l'Italia è promotrice di un messaggio che si estende a tutte le istituzioni europee - aggiunge -: l'Italia è in prima fila, dobbiamo agevolare e sostenere gli Stati in questa fase facendo tutto quello che serve per aiutare i nostri cittadini, è una partita condivisa di solidarietà vera, effettiva che vogliamo mettere in campo». «È una partita europea che va giocata a viso aperto, con spirito di collaborazione e confidiamo che tutti gli Stati membri ci seguiranno» sottolinea il presidente del Consiglio, affermando come dopo sarà necessario intervenire per «ricostruire il tessuto sociale, promuovendo un piano di investimenti con una rapidità che il nostro Paese non ha mai conosciuto prima».  «Abbiamo approvato il decreto marzo, che è un decreto molto consistente, e con il quale diamo una prima risposta alla crisi coronavirus sul piano economico e non solo. Abbiamo deciso di utilizzare tutto il limite di indebitamento netto che ci è stato autorizzato dal Parlamento per questo primo intervento» afferma il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, spiegando che il decreto destina «3,5 miliardi per il sistema sanitario e dell'emergenza che ci consentiranno di sostenere il lavoro eroico e straordinario che il sistema sanitario e gli altri operatori pubblici stanno svolgendo». «C'è un capitolo molto corposo che vale più di 10 miliardi di sostegno all'occupazione e ai lavoratori per la difesa del reddito, affinché nessuno perda il posto di lavoro a causa del Coronavirus - aggiunge Gualtieri - Abbiamo esteso gli ammortizzatori sociali a tutte le tipologie di lavoratori dipendenti e copriamo tutti i lavoratori autonomi stagionali e altre forme di lavoro con un assegno di 600 euro per il mese di marzo. Inoltre estendiamo il congedo parentale e offriamo voucher baby sitter per i genitori. Abbiamo anche un sostegno aggiuntivo al reddito per quei lavoratori che andranno a lavorare nei posti di lavoro con una riduzione aggiuntiva del cuneo fiscale e quindi con un aumento delle risorse in busta paga».  Per approfondire leggi anche: Ecco il decreto "Cura Italia" «Abbiamo una fortissima iniezione di liquidità del sistema del credito - continua il ministro - che può mobilitare circa 340 miliardi di finanziamento all'economia reale, con la sospensione delle rate di prestiti e mutui tramite fondi e garanzie pubbliche al credito, sia con il potenziamento del fondo di garanzia sia con il meccanismo del Fondo Gasparrini per la sospensione delle rate dei mutui dei lavoratori autonomi o di chi ha perso il lavoro, sia con una garanzia pubblica che può consentire al sistema bancario di sospendere le rate dei prestiti o di estendere i finanziamenti. È un pacchetto molto corposo di sostegno alla liquidità». Il decreto prevede inoltre la sospensione fino al 31 maggio per tutti fino a un fatturato di di 2 milioni di euro dell'Iva, delle ritenute previdenziali, delle ritenute fiscali e anche al di sopra di questo limite per le filiere che sono più colpite , tra cui il trasporto merci. «Per il decreto di aprile -aggiunge Gualtieri - è probabile una estensione e una rimodulazione del meccanismo di ristori». Il ministro è in procinto di partire per l'Eurogruppo: «Sarà l'occasione - spiega - per una discussione importante sulla risposta comune europea a questa emergenza, che riteniamo fondamentale. Vediamo che molti Paesi si stanno ispirando all'impostazione delle nostre misure, posso anticipare che molto probabilmente nelle decisioni dell'Eurogruppo ci sarà questa articolazione tematica che è alla base del nostro decreto». Allargamento dei permessi previsti dalla legge 104 che passeranno a 12 giorni tra marzo e aprile con uno stanziamento di 500 milioni; 3 miliardi a tutela del periodo di inattività per autonomi e liberi professionisti, e poi «sospendiamo i contributi previdenziali e ci sarà un ulteriore intervento sulle procedure di licenziamento: verranno fermate quelle dal 23 febbraio in poi, data di inizio dell'emergenza. I lavoratori in quarantena verranno considerati come in malattia». Lo dice il ministro Nunzia Catalfo, ministra del lavoro e delle politiche sociali, in conferenza stampa dopo il Cdm. «Gli ammortizzatori sociali sono finanziati per 9 settimane, le tutele per autonomi e professionisti contenute nel decreto marzo verranno rinnovate nel prossimo decreto». Reddito di cittadinanza, Naspi e altre forme di sostegno al reddito «rimangono in vigore, e a maggior ragione in questo periodo» assicura infine il ministro.

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