Coronavirus, esplode il caso mascherine. Furia Gallera: che roba è. Borrelli: no polemica
Non è il momento delle polemiche ma la polemica sul caso mascherine esplode. In piena emergenza coronavirus e con la Lombardia vicino al collasso mancano le attrezzature necessarie e l'assessore alla Sanità Gallera attacca: "Oggi le mascherine che possono essere usate sono le FFp2 o FFp3, o anche quelle chirurgiche, invece ci sono mandate quelle che sono un fazzoletto, un rotolo di carta igienica, e non sono marchiate Ce, Comunità europea" dichiara l'assessore a SkyTg24. "Noi non vogliamo fare polemica, però è evidente che non è possibile utilizzarle - ha sottolineato Gallera - questo non è considerato accettabile. C'è un'emergenza mascherine che va risolta con i giusti presidi. La Lombardia sta facendo uno sforzo pazzesco, almeno dateci gli strumenti adeguati". La risposta della Protezione civile arriva in conferenza stampa quando il capo e commissario per l'emergenza Angelo Borrelli fornisce il bollettino giornaliero di morti, contagiati e guariti nel Paese. "Il Dipartimento di protezione civile lavora h24 dall'inizio dell'emergenza e stiamo cercando a cercare mascherine, respiratori e materiali per la cura". Borrelli giudica le polemiche sulle mascherine avanzate dalla Lombardia "del tutto destituite di fondamento. Mi auguro che da parte di altre istituzioni ci possa essere maggiore coesione - aggiunge -. Permettetemi di dirlo, da parte di chi lavora per migliorare la risposta del nostro Paese". Il fabbisogno stimato in Italia al momento è di 90 milioni di mascherine. "Noi abbiamo contrattualizzato mascherine per oltre 55 milioni. Al 14 marzo, ne abbiamo consegnate 5 milioni, ma ciò che si sta verificando, in tutto il mondo, è una chiusura delle frontiere alle esportazioni - spiega Borrelli - L'India la Romania, la Russia, cioè quei mercati nei quali i nostri fornitori avevano recuperato mascherine, hanno chiuso, così come ha fatto la Francia. Il lavoro che stiamo facendo noi è faticoso - ha aggiunto Borrelli -. Si lavora fino a notte tarda e la mattina dopo magari non si riceve conferma dell'ordine. E' un problema non solo italiano, ma internazionale". Intanto una lettera al governo tedesco dove vengono evidenziate le necessità urgenti della Regione Lombardia ormai allo stremo. L'ha inviata il governatore Attilio Fontana dopo aver ascoltato le parole della cancelliera Angela Merkel che garantiva la collaborazione e la disponibilità della Germania ad offrire materiale sanitario per contrastare il coronavirus. Nella comunicazione, indirizzata al ministro della Sanità tedesca, Jens Spahn, e all'ambasciatore, Viktor Elbling, il presidente Fontana scrive che la Lombardia "ha urgente bisogno di ogni tipo di strumentazione necessaria per l'attivazione di reparti di terapie intensive, oltre che di mascherine, camici, occhiali e visiere". "La Regione Lombardia è pronta fin da ora ad acquistare questo materiale presso i produttori e i rivenditori tedeschi, perché ciò avvenga è necessario che il Governo tedesco conceda le autorizzazioni legate alle licenze di esportazione previste in Germania", sottolinea ancora il governatore.