Coronavirus: "Svolta al governo e Bond ue". Ecco il piano "Risorgi Italia" di Toti
Gli emendamenti del movimento del governatore ligure per affrontare il "lockout" del Paese.
“La gravissima emergenza che l'Italia sta attraversando pone innanzi tutto un problema di governance: c'è bisogno di un esecutivo nel quale tutti i cittadini possano riconoscersi o, quantomeno, di una linea di comando chiara, immediata e dotata di una tempestiva facoltà di intervento. Cambiamo! auspica che questa evoluzione del quadro politico-istituzionale possa compiersi presto”. È quanto si legge in “Risorgi Italia”, documento che racchiude una serie di proposte economiche elaborate da Cambiamo!, il partito che fa capo al Governatore della Liguria Giovanni Toti. Il testo verrà presentato al Governo e concretizzato in emendamenti alla Camera e al Senato dai 5 deputati e dai 3 senatori del partito. “Anche sul fronte economico – si legge ancora - è necessario affrontare con urgenza assoluta la situazione del ‘paziente zero', ovvero delle attività che vivono di quel pubblico al quale lo Stato, giustamente, chiede di stare a casa. Importante sarà evitare che gli interventi su oneri e scadenze si risolvano in un cumulo di rinvii, dilazioni e sospensioni di pagamenti: si tratterebbe di generare un debito privato per alimentare un debito pubblico. E' necessario altresì sostenere quelle categorie, le partite Iva innanzi tutto, sprovviste di un solido sistema di protezione sociale". "Sul fronte industriale - scrivono ancora i responsabili di 'Cambiamo! - occorre considerare che l'Italia produce in termini di manifattura e servizi circa 150 miliardi al mese. In assenza di adeguate contromisure, il blocco delle attività può dunque portare un danno di 100 miliardi. Il sistema produttivo va preservato garantendo liquidità, semplificando, attivando la spesa per trasferimenti e investimenti. Contestualmente, serve un piano straordinario di investimenti pubblici e di supporto agli investimenti privati, per il quale l'Europa è chiamata a un cambio di passo. Le soluzioni passano o da un prestito nazionale con titoli trentennali, riservato alle famiglie e ai soggetti italiani, che raccolga fondi esclusivamente dedicati al rilancio economico, o da una mega emissione di CdP, fuori dal perimetro del debito pubblico, o dalla possibilità di emettere Eurobond garantiti dalla BCE e destinati alla ricostruzione del tessuto economico e al rifinanziamento delle imprese anche in termini di immediata liquidità”.