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Italia divisa in due. Come cambia la vita con il decreto sul coronavirus

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Scuola, mobilità, bar, ristoranti, sport: ecco tutte le misure del provvedimento del governo per arginare i contagi del Covid19

Davide Di Santo
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Dalle due bozze fatte circolare ieri è uscito un unico decreto che dispone misure differenziate per contenere la diffusione del coronavirus nella "zona rossa" e nel resto d'Italia. Le misure più severe son in vigore da oggi fino al 3 aprile nell'intera Lombardia e in 14 porovince: Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia. Come anticipato ieri nella zona rossa sono vietati gli spostamenti in entrata e uscita muovere soltanto per emergenze o motivate esigenze lavorative, che dovranno essere autorizzate dal prefetto. Le scuole rimarranno chiuse fino al 3 aprile mentre bar e ristoranti saranno aperti dalle 6 alle 18 e solo se il gestore sia in grado di assicurare la distanza di sicurezza interpersonale nei locali, pena la sospensione dell'attività. Chiuse palestre, piscine e centri benessere. Eventi sportivi come le partite di calcio potranno essere svolti solo a porte chiuse Chiusi cinema e teatri. Confermata la chiusura dei centri commerciali nel week end. I negozi possono rimanere aperti solo con la condizione della distanza di un metro tra le persone. Chiusi a musei, centri culturali, e stazioni sciistiche, sospesi i concorsi e gli esami per la patente, annullati matrimoni, funerali e le altre cerimonie civili e religiose. Così come tutte le manifestazioni organizzate e gli eventi pubblici.  Tra le misure valide su tutto il terrorio nazionale, invece, le scuole rimarranno chiuse fino al 15 marzo. Sospesi fino al 3 aprile i viaggi di istruzione e le gite scolastiche. Chiusi cinema, teatri e musei, ma anche scuole da ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati. Bar e ristoranti, palestre e piscine potranno restare aperti ma con lo stesso obbligo di distanziare i clienti di un metro visto in precedenza.  Il testo "raccomanda di limitare, ove possibile, gli spostamenti delle persone fisiche ai casi strettamente necessari".Divieto di permanenza in sale di attesa pronto soccorso, di mobilità per soggetti in quarantena. Annullate le erimonie civili e religiose, come matrimoni e  funerali. 

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