emergenza coronavirus

Conte pm del popolo: ha fatto indagare lui i medici

Luigi Frasca

La Procura di Lodi ha aperto un’inchiesta per fare luce sulla diffusione del coronavirus nel Lodigiano. In particolare, i carabinieri del Nas di Cremona si sono recati negli ospedali di Codogno, Casalpusterlengo e all’ospedale Maggiore di Lodi, ritenuta la "zona rossa" in cui si è diffuso il virus del covid 19. I militari del Nucleo Anti Sofisticazione hanno sequestrato le cartelle cliniche del paziente 1 affetto da Coronavirus. Per approfondire leggi anche: La collaboratrice di Fontana ha il coronavirus Un’indagine, ha detto il procuratore Domenico Chiaro «avviata d’ufficio a seguito delle concordanti informazioni giornalistiche che evidenziavano ritardi od omissioni nella gestione del predetto paziente e che hanno trovato conferma nelle dichiarazioni di un autorevolissimo esponente delle istituzioni», cioè il premier Giuseppe Conte, secondo il quale «un ospedale» - quello di Codogno - non avrebbe rispettato i protocolli nazionali per fronteggiare l’emergenza. «L’iscrizione di procedimento, allo stato a carico di ignoti - ha spiegato ancora il magistrato Chiaro - è apparsa doverosa, seppur con la consapevolezza che ogni eventuale responsabilità è tutta ancora da dimostrare nel pieno rispetto delle garanzie difensive». Nello stesso tempo, però, la Procura di Lodi ha voluto esprimere «piena solidarietà per quei sanitari dell’Ospedale di Codogno che sono da considerarsi vittime dell’eventuale reato commesso e che ancora oggi stanno encomiabilmente resistendo alle restrizioni imposte dalle autorità sanitarie»... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI