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Coronavirus, Matteo Salvini asfalta Conte: e io ero uno sciacallo razzista

Davide Di Santo
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Matteo Salvini inchioda il governo di Giuseppe Conte alle sue responsabilità sulla gestione del coronavirus. "Quando si tratta della salute dei nostri figli bisogna unirsi. Certo sentirsi dire da qualcuno che ha la massima responsabilità della salute del popolo italiano, fino a ieri l'altro, che 'è tutto sotto controllo...'. Noi a gennaio andammo in Parlamento chiedendo verifiche, controlli, quarantene. Ci dissero sciacalli, allarmisti, razzisti mentre oggi 'ce ne stiamo rendendo conto'", ha detto il leader della Lega inaugurando una sede del partito a Torre del Lago, frazione del comune di Viareggio (Lucca). "Io sono in collegamento con il Veneto e la Lombardia, e purtroppo i contagi rischiano di superare quota cento nelle prossime ore", annuncia Salvini che ribadisce: "È evidente che bisogna fare tutto ciò che è necessario fare: chiunque arrivi da luoghi a rischio non deve camminare in mezzo alla strada. Bisogna controllare, sigillare, visitare e identificare. Adesso stiamo vicini ai medici che sono in prima linea, ai sindaci e ai governatori". Il leghista si toglie un po' di sassolini dalla scarpa: "Abbiamo un governatore in Toscana che diceva che chi voleva i controlli è un fascioleghista". "Spero che a questo punto anche il governatore della Toscana Enrico Rossi abbia capito che la quarantena, i controlli obbligatori non sono sono esagerazioni, razzismo o sciacallaggio ma sono tutela della salute pubblica", ha detto Salvini a  margine della visita alla Cittadella del Carnevale.  Intanto l'emergenza esplode in Italia. I morti per il coronavirus sono due mentre i contagi accertati sono di 52 persone. 

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