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Casa delle donne, da Zingaretti l'aiutone alle amiche del Pd

Il presidente della Regione offre 700 mila euro annui alla Casa delle donne di Maura Cossutta. Da anni lei occupava abusivamente un immobile Atac e Virginia Raggi la voleva sbattere fuori

Daniele Di Mario e Fernando M. Magliaro
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Solo pochi giorni fa è miseramente fallito un blitz alla Camera per inserire nel Milleproroghe un finanziamento da 900mila euro alla Casa Internazionale delle Donne. Ma la bufera politica non accenna a placarsi. Parliamo di un'associazione, la Casa Internazionale delle Donne, che da 45 anni offre aiuto, assistenza e sostegno alle donne vittime di violenza e in difficoltà. La Casa nasce nel 1973 quando alcune femministe occupano Palazzo Nardini a via del Governo Vecchio. Poi, dopo un lungo contenzioso con il Comune, nel 1985 il sindaco Nicola Signorello assegna loro un'ala del Convento del Buon Pastore alla Lungara. Nel 2001, Veltroni sindaco «sigla» la pace con la Casa con la consegna ufficiale dell'edificio. Passa Alemanno, passa Marino, arriva la Raggi. E i 5 Stelle chiedono alla Casa (novembre 2017) gli arretrati per 880mila euro. Inizia così un nuovo contenzioso tutto politico. Da una parte il M5S, dall'altra il Pd. A maggio 2018, Zingaretti annuncia l'intenzione della Regione di dichiarare la Casa «sito di interesse pubblico». L'impasse non si sblocca e si avvicina sempre più la data dello sfratto. Poche settimane fa, quindi, il centrosinistra propone un emendamento al Milleproroghe per stanziare 900mila euro alla Casa che, però, cade nel territorio del Collegio elettorale Camera 1, quello dove il candidato della sinistra è il ministro delle Finanze, Roberto Gualtieri. La Raggi esulta come fosse una sua decisione. Ma il giorno dopo le Presidenze delle Commissioni Bilancio e Affari Istituzionali dichiarano l'emendamento inammissibile ed è la volta di Giorgia Meloni di esultare. Ora, dopo il lungo riassunto delle puntate precedenti, scoppia di nuovo la tempesta. Tutto nasce da... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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