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Renzi come un trattore: "Sfiducia a Bonafede entro marzo"

Matteo Renzi

L'ex premier a Porta a porta: "Senza accordo sulla prescrizione il ministro va a casa". Poi lancia il "sindaco d'Italia" e avvisa Conte: "Vuole farmi fuori? Basta che lo dica apertamente"

Carlantonio Solimene
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"Sfiducia al ministro Alfonso Bonafede se non si troverà un accordo sulle intercettazioni". Nell'attesissima intervista a "Porta a porta" Matteo Renzi conferma la sua volontà di colpire il Guardasigilli e, con esso, terremotare l'intero esecutivo. "Se entro Pasqua non si troverà un accordo sulla prescrizione presenterete la sfiducia a Bonafede?" chiede Bruno Vespa al leader di Italia Viva. "Penso proprio che andrà così - risponde Renzi - ma spero che ci sia buon senso e si arrivi a un accordo". Poi aggiunge: "Se Bonafede sarà sfiduciato non credo cadrà il Governo. Io però sono un ottimista". Il resto è la proposta della riforma costituzionale basata sull'elezione diretta del premier - il "sindaco d'Italia" lo chiama Renzi - e altri affilatissimi attacchi a Conte: "Se vogliono che ce ne andiamo va bene, ma ce lo devono dire" insiste. "Se vogliono i nostri voti prendessero le nostre idee, una ogni tanto" aggiunge ancora. Per concludere: "Buttarci fuori? Ci hanno provato, ma non ce l'hanno fatta hanno cercato di raccogliere i senatori responsabili, quelli che avrebbero dovuto prendere il nostro posto, ma se lo vogliono fare non c'è nulla di male. Se dicono togliamoci di torno Renzi perché sulla giustizia o economia non ci dice di sì, è loro diritto di farlo".

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