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Prescrizione, il ministro Bonafede insiste con il "Conte bis". Italia Viva avverte: non lo votiamo

In Consiglio dei ministri arriveranno il disegno di legge sulla riforma del processo penale assieme al "lodo Conte bis"

Silvia Sfregola
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Le apparenze a volte ingannano. Sulla prescrizione il governo balla ancora, e pericolosamente. In Consiglio dei ministri arriveranno il disegno di legge sulla riforma del processo penale assieme al «lodo Conte bis» - Alfonso Bonafede dixit -, ma Italia viva ha confermato di non avere alcuna intenzione di lasciare passare la soluzione figlia della mediazione tra Pd, M5S e Leu. «Vìola almeno tre regole costituzionali», avvisa Matteo Renzi. «È invotabile», tuona Lucia Annibali soltanto pochi minuti dopo aver incassato la bocciatura del suo emendamento al Milleproroghe, che avrebbe rinviato al 2021 gli effetti della riforma Bonafede. Un secco 49 a 40, nonostante i voti di Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega. Una collaborazione che potrebbe ripetersi in commissione Giustizia al Senato, dove FI ha presentato due emendamenti al dl Intercettazioni che puntano a cancellare la legge Bonafede. Lo smottamento della maggioranza alza il clima di tensione ben oltre il livello di guardia, tanto che la presenza dei ministri IV al Cdm è tutt'altro che scontata. La capo delegazione, Teresa Bellanova, è a Mosca e non tornerà in tempo e anche la ministra Elena Bonetti potrebbe disertare. Nel frattempo scoppia la polemica per la scelta delle opposizioni di appoggiare il lodo Annibali. Il Dem Walter Verini cannoneggia contro il suo ex segretario: «Renzi è tanto garantista che vota con Salvini». La risposta arriva da fonti di Iv: «Il Pd è diventato un partito giustizialista e grillino, tradisce la stagione riformista e il garantismo».

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