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Trema il figlio di Beppe Grillo Inchiesta sarda a una svolta

Il figlio dell'Elevato accusato di violenza sessuale

Monica Franchi
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Depositate dopo oltre 5 mesi le perizie sui telefonini di Ciro Grillo e amici con i video sulla presunta violenza sessuale che sarebbe avvenuta la notte del 16 luglio scorso nella villa di Porto Cervo del padre Beppe Grillo, fondatore del M5s. I periti di parte hanno analizzato a fondo i video dei telefonini di Ciro e dei suoi amici, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria, indagati con lui per una presunta violenza sessuale.  A denunciarla era stata una ragazza milanese di origine scandinava che in vacanza aveva conosciuto quella compagnia di amici durante una serata al Billionaire, il locale vip di Flavio Briatore. La denuncia però era scattata solo una settimana dopo l'episodio, quando la ragazza che faceva la modella si è confidata con i genitori al ritorno a Milano. La versione della ragazza era quella di avere accettato l'invito in villa dove l'avevano fatta bere tanto e poi violentata a turno. I ragazzi non negano il rapporto sessuale, ma sostengono che lei era consenziente e che quindi non c'era stata alcuna forma di violenza. A turno però avevano filmato il rapporto con la ragazza con un gesto che sicuramente non era stato di grande eleganza, ma che potrebbe diventare decisivo nell'inchiesta. Top secret la relazione dei periti, che però è fondamentale per i magistrati che debbono decidere sul rinvio a giudizio non avendo ottenuto altro che le due versioni iniziali interrogando altri possibili testimoni (fra cui la moglie di Grillo che dormiva in villa e sostiene di non esserci accorta di nulla). La denuncia arrivò per altro in piena crisi del primo governo di Giuseppe Conte, alla vigilia della decisione di Matteo Salvini di fare cadere l'esecutivo. Secondo maliziose indiscrezioni quella terribile vicenda familiare avrebbe pesato non poco sulla scelta di Grillo padre di fare restare al governo il suo M5s anche a costo- come poi avvenuto- di allearsi con il Pd che era il partito nemico di sempre. Ipotesi suggestiva, ma ovviamente indimostrabile. Ora però mancano solo poche settimane alla decisione dei magistrati di Tempio Pausania che certo non potranno su un episodio così chiedere una eventuale proroga di indagini che non possono più aggiungere nulla di nuovo. La giurisprudenza spesso ha considerato violenza sessuale anche solo il rapporto senza violenza fisica apparente con una donna ubriaca e quindi poco in grado di intendere e volere, e ancora di più questo è accaduto quando il rapporto sessuale è stato di gruppo con una donna sola. Ma i magistrati sardi hanno scelto di procedere con i piedi di piombo, forse nella speranza che la scelta delicata fosse loro risparmiata da una trattativa fra le parti su un eventuale risarcimento della vittima. Questo però non è avvenuto, e ora arriverà la scelta giudiziaria. Comprensibilmente trema nell'attesa il figlio di Grillo, e la vicenda viene seguita con una certa apprensione anche ai piani alti del governo

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