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Zingaretti sul ring contro M5s

Alberto Di Majo
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Il governo tira un sospiro di sollievo ma i rapporti tra i due principali alleati restano tesi. È il Pd, rinvigorito dalla (mezza) vittoria alle elezioni regionali, a mostrare i muscoli, tentando di mettere all'angolo il M5S cambiando l'agenda di governo. A partire dalla giustizia, modificando la riforma Bonafede che blocca la prescrizione dopo il primo grado di giudizio. Per approfondire leggi anche: Zingaretti ringrazia le Sardine Il premier Giuseppe Conte si è affrettato a dire che «la fase due comincerà nei prossimi giorni» e ha rilanciato i 5 Stelle che, ha minimizzato, «non hanno mai brillato dal punto di vista territoriale. Stanno vivendo una fase di transizione, a marzo ci sarà l'appuntamento degli Stati generali» e ne uscirà «un 5 stelle rigenerato e con nuova linfa politica». Pur confermando di non avere «velleità di fare il leader di un partito o di un movimento» e di essere pronto «ad ascoltare le istanze» delle sardine, Conte non ha risparmiato la stoccata al leader della Lega: «Salvini ha impostato la sua campagna elettorale in un certo modo ed è stato sconfitto. I citofonatori sono rimasti a casa». Il clima nella sua maggioranza si surriscalda. Il premier tranquillizza e invita a «non indulgere più in smarcamenti, non dobbiamo più piantare bandierine», dice, poi aggiunge: «I cittadini ci giudicheranno alla fine dei cinque anni». Ma la maggioranza naviga in acque agitate. Il Pd, ricaricato dalla vittoria in Emilia Romagna (dove, però, è rimasto ai margini della campagna elettorale per scelta del governatore Bonaccini), riparte. Il segretario Zingaretti invita a... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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