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Gualtieri candidato, l'ultimo clamoroso autogol della sinistra

Il ministro dell'Economia correrà alle suppletive di Roma il 1° marzo. Trasformando un piccolo voto nell'ennesimo referendum sul governo

Carlantonio Solimene
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Sarà il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri il candidato del centrosinistra alle elezioni suppletive per il collegio Roma-1 della Camera. Lo ha annunciato il Pd chiudendo una telenovela che si trascinava da alcune settimane, dopo l'ipotesi Gianni Cuperlo, caldeggiata dal segretario Dem Nicola Zingaretti, e quella della giornalista Federica Angeli sostenuto dai renziani e da Carlo Calenda. Le elezioni si terranno il 1° marzo e serviranno a rimpiazzare Paolo Gentiloni, eletto nell'uninominale in quel collegio e poi dimessosi in seguito alla nomina come commissario Europeo per gli Affari economici. La scelta di Gualtieri è stata salutata con soddisfazione da tutto il centrosinistra. Eppure rischia di trasformarsi in un clamoroso autogol per la maggioranza di governo. Perché potrebbe trasformare anche le suppletive nell'ennesimo referendum sul Conte Bis, se questo dovesse sopravvivere alle Regionali. Se, infatti, il ministro dell'Economia dovesse essere bocciato alle urne, sarebbe difficile non interpretare il voto come la (ennesima) bocciatura elettorale dell'esecutivo. Peraltro, avendo il MoVimento 5 stelle già scelto una propria candidata per il collegio Roma-1, l'attivista Rossella Rendina, la maggioranza corre anche il rischio di presentarsi divisa ai nastri di partenza. Un fattore che complica ulteriormente la corsa di Gualtieri. Certo, il centro storico della Capitale è una "roccaforte" della sinistra, che anche alle elezioni del Campidoglio del 2016 resistette all'uragano Raggi conservando giusto quel Municipio. Ma la corsa elettorale in Emilia Romagna dimostra come ormai parlare di roccaforti sia totalmente pretestuoso. Insomma, candidare Gualtieri non è stato proprio un capolavoro di tattica. Nel caso migliore, sarà un azzardo di successo. Nel peggiore, un suicidio. Si vedrà.

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