ago della bilancia

In Emilia Romagna Lucia Borgonzoni o Stefano Bonaccini? Il M5s perde in qualsiasi caso

Angela Barbieri

I grillini sanno bene che il loro candidato, Simone Benini, non ha speranze di diventare governatore dell'Emilia Romagna. E, comunque vada, sia se vinca Stefano Bonaccini, sia se a imporsi dovesse essere Lucia Borgonzoni, loro avranno di che masticare amaro. Per approfondire leggi anche: Affluenza boom in Emilia: il dato che spaventa il Pd? Conviene riavvolgere il nastro a novembre scorso per ricordare lo psicodramma che ha portato alla candidatura di Benini. Dopo una lunga discussione, deciso di non correre insieme al Pd. Poi, il 12 dicembre, grazie a una consultazione sulla piattaforma Rousseau, è saltato fuori  Benini scelto con 335 preferenze degli iscritti. L'obiettivo, fin dall'inizio, è stato quello di ritagliarsi uno spazio in Consiglio regionale. Impresa assai ardua presentandosi da soli. Se dovesse vincere Bonaccini capiranno di aver fatto la scelta sbagliata. Perché se avessero accettato di allearsi col Pd avrebbero potuto capitalizzare la vittoria entrando in maggioranza con un numero sicuramente più cospicuo di consiglieri. Nell'altro caso, se a vincere dovesse essere la Borgonzoni, si dovranno aspettare una pioggia di accuse dal Pd, per aver consentito con il loro capriccio di correre da soli, di aver regalato la Regione alla Lega. Quella stessa Lega che ha fatto cadere il primo governo Conte Benini, 49enne imprenditore informatico, si è sicuramente impegnato, nonostante le premesse non fossero delle migliori. Il Movimento, proprio sul finire della campagna elettorale, è imploso a livello nazionale con le dimissioni di Luigi Di Maio da capo politico. Benini ha cercato di isolarsi dalle lotte intestine del M5s, puntando su temi a lui cari, a partire dalla salvaguardia dell'ambiente per una Emilia Romagna "finalmente green".