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La nuova scontrinopoli: i furbetti a 5 stelle fanno il bis

Il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo

Dopo i ritardi nella restituzione delle quote di stipendio, spunta pure il caso di indennità di carica: avevano promesso di rinunciarci

Domenico Alcamo
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C'era una volta, o meglio ci sarebbe ancora il «nuovo regolamento contro i privilegi della politica». Così, infatti, con la consueta enfasi dovuta a questioni anticasta, lo annunciò il Movimento 5 stelle. Si trattava di un blocco di norme approvate dal Comitato di Garanzia nel 2018 che riformava, di fatto, il sistema di restituzione dei denari percepiti dagli eletti. Ebbene, questo regolamento, al punto 3, sancisce la rinuncia «a ulteriori indennità e rimborsi in relazione a ulteriori cariche assunte». In poche parole, le indennità di carica. Si tratta di quella cifra in più che i parlamentari ricevono nel caso in cui ricoprano un ruolo di maggiore responsabilità, come, il presidente di Commissione o vice. In realtà questo principio è stato osservato, nel Movimento, un po' a intermittenza. Basta armarsi di pazienza e farsi un giro su Tirenticonto.it, il sito dove si possono ricostruire pressoché tutte le vicende restitutorie dei pentastellati. Si scoprono cose interessanti. Il punto di partenza è quello del luglio 2018. Ebbene alla Camera nel cedolino rimborsi di... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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