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Al Sarraj incontra Conte: "Sì al cessate il fuoco ma Haftar si ritiri"

Davide Di Santo
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"Dobbiamo fermare il conflitto interno e le interferenze esterne in Libia". Il premier Giuseppe Conte rimarca il suo ruolo di mediatore durante la conferenza stampa congiunta con il presidente libico, Fayez al Serraj, a Palazzo Chigi, dopo l'incontro durato oltre due ore e mezzo. Al centro del colloquio le questioni legate alla crisi nel paese nordafricano. Gli "ultimi sviluppi" hanno reso "il Paese una polveriera con ripercussioni su tutta la regione". A nome dell'Italia "siamo estremamente preoccupati per l'escalation sul territorio libico". Al generale Haftar, aggiunge, "ho espresso tutta la mia costernazione per l'attacco del 4 gennaio scorso a Tripoli all'accademia militare. Posso garantire che l'Italia continuerà a lavorare in modo convinto e determinato a sostegno del popolo libico, per offrire tutte le garanzie per un futuro di pace, stabilità e benessere". Il premier libico Fayez al Sarraj si è detto disponibile a una tregua: "Accogliamo con piacere l'iniziativa di Russia e Turchia per un cessate il fuoco e sempre disponibili ad accogliere qualsiasi tipo di iniziativa possa andare in questa direzione. La condizione è il ritiro della parte che attacca, che non sembra disponibile a ciò" perché ha un altro modus operandi. "Apprezzo il ruolo dell'Italia in questo ambito. L'attacco di Haftar ha complicato la situazione e la convocazione della conferenza di Berlino. La volontà di Haftar è quella di ostacolare il processo di pace. Ora siamo costretti a partecipare a queste azioni che sono di difesa del territorio", ha ribadito Al Sarraj.

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