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E a Montecitorio spunta un tesoretto di 77 milioni

Montecitorio

Alberto Di Majo
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C'è un «tesoretto» di 77 milioni nel bilancio di Montecitorio. Soldi che la Camera dei deputati ha messo da parte per pagare eventuali risarcimenti alla società «Milano 90» che per decenni ha dato in affitto proprio a Montecitorio alcuni palazzi nel centro storico di Roma. In quei quattro edifici, tra via del Tritone, piazza San Silvestro, via della Mercede e via Poli, hanno trovato posto gli uffici dei parlamentari. Fino al 21 gennaio del 2015, quando sono state riconsegnate le chiavi dopo che l'ufficio di presidenza della Camera ha deciso di servirsi di una norma proposta dall'allora questore Riccardo Fraccaro (M5S) che ha permesso alle amministrazioni dello Stato di recedere dai contratti di locazione di immobili con un preavviso di trenta giorni. E così Montecitorio ha cancellato i contratti di locazione, che aveva dal lontano 1997 con la società del costruttore Sergio Scarpellini, scomparso nel 2018. Per approfondire leggi anche: PROTESTA DELLE OPPOSIZIONI IN AULA Quei palazzi sono costati alla Camera 46 milioni di euro all'anno, più le spese. Una cifra enorme: sarebbe stato molto più conveniente acquistarli. In tutto oltre 60 mila metri quadrati per quasi 600 stanze. Con buvette e mensa, gestiti sempre dalla Milano 90 srl, a cui sono stati assegnati anche il presidio antincendio e gli interventi impiantistici (3.732.333 euro). Alla fine, restituiti gli immobili, saltò anche l'ultima trattativa, quella per tenere aperta almeno la mensa che occupava 45 dei 426 lavoratori della società di Scarpellini... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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