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Guerra totale sulla prescrizione. Il Pd sfida i grillini

Il Pd presenta una proposta di legge per cambiarla. L'Unione delle Camere Penali promuove un referendum

Adriano Bonanni
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Un referendum sulla legge che sospende la prescrizione dopo il primo grado di giudizio. Lo ha annunciato l'Unione italiana delle Camere penali incassando il sostegno dei partiti dell'opposizione. «Costituiremo comitati promotori di un referendum abrogativo di questa norma - ha spiegato il presidente dell'Uicp Giandomenico Caiazza - per rimediare a questo obbrobrio giuridico». «Una norma introdotta in modo improprio e senza una riflessione - ha aggiunto - nata per ragioni simboliche, che è quanto di più devastante possa esserci. Non si riflette sulle conseguenze che la mancanza di un istituto come la prescrizione può determinare sul sistema». Il presidente dell'Uicp denuncia una «colossale opera di mistificazione politica e informativa», perché la prescrizione è «uno degli istituti più democratici e interclassisti», che determina i suoi effetti su «centinaia di migliaia di persone di ogni ceto sociale» e per reati di natura «quasi sempre bagatellare». Infine Caiaza, oltre a ribadire il sostegno alle proposte di legge che salvaguardino l'istituto, sottolinea di non aver compreso «in che termini si articolerebbe il dissenso di un importante partito di maggioranza», che ha annunciato la presentazione di «un disegno di legge di cui non conosciamo testo e contenuti». Il partito in questione è il Pd che ieri ha depositato la sua proposta di modifica della legge. «La proposta - spiegano Walter Verini, responsabile Giustizia del partito, Alfredo Bazoli, capogruppo in Commissione alla Camera e Franco Mirabelli, capogruppo in Commissione al Senato - rappresenta la posizione del Pd per evitare le conseguenze negative dell'entrata in vigore della legge voluta del precedente Governo e per rilanciare la necessità e l'urgenza di fissare tempi certi per la durata dei processi, come la Costituzione e gli interessi del Paese richiedono. Sono temi, concludono gli esponenti del Pd, com'è noto, sui quali è aperto un confronto tra le forze della maggioranza che il Pd auspica possa al più presto chiudersi con una sintesi ragionevole, da portare al confronto di Governo e Parlamento». A fianco dell'Unione Camere Penali si sono schierati i deputati di «Cambiamo!». «Ci associamo con convinzione all'iniziativa annunciata dall'Unione camere penali per un referendum che abroghi l'inaccettabile riforma della prescrizione targata Bonafede - affermano Stefano Benigni, Manuela Gagliardi, Claudio Pedrazzini, Alessandro Sorte e Giorgio Silli - Tutte le forze che hanno a cuore la democrazia e la libertà dovrebbero sostenere lo sforzo per far sì che l'Italia non diventi un Paese incivile, in cui chiunque finisca nelle maglie di un processo debba rimanerci a vita». Sostiene il referendum anche Forza Italia: «È una mossa sacrosanta per ripristinare in Italia il diritto e la civiltà giuridica che il governo delle quattro sinistre ha dolosamente calpestato - commenta Anna Maria Bernini, capogruppo in Senato - Pd e Italia Viva si sono resi complici della dittatura del giustizialismo che trasforma i processi in altrettante gogne a vita anche per chi viene assolto in primo grado». Intanto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede conferma che «il vertice di maggioranza rimane il 7 gennaio. Valuteremo tutte le proposte sui tempi del processo penale. L'importante come ho sempre detto è non far rientrare dalla finestra quello che è uscito dalla porta».

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