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M5S a pezzi pure negli enti locali. Maxi-fuga grillina

Il Movimento Cinque Stelle succube del Pd. A preoccupare Luigi Di Maio non ci sono solo i parlamentari ribelli: da Bolzano a Palermo esodo in consigli comunali e regionali

Gaetano Mineo
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La scossa è stata avvertita da Bolzano a Palermo. Quella più forte, s'è scatenata nel momento in cui Beppe Grillo ha voluto il governo M5s-Pd, dando vita a un fuggi fuggi dal MoVimento Cinque Stelle di esponenti di ogni ordine e grado di incarico e carica elettiva. Consiglieri di quartiere, consiglieri comunali e regionali e non ultimo parlamentari nazionali (compresi esponenti dell'esecutivo) hanno detto addio al capo politico Luigi Di Maio. Una fuori uscita di decine e decine di oramai ex pentastellati che hanno lasciato i rispettivi gruppi negli enti locali, per passare, per la maggior parte dei casi o ai gruppi misti o nel centrodestra. Mentre, in ambito nazionale, finora sono 14 i parlamentari del M5s (6 deputati e 8 senatori) che dall'inizio della legislatura hanno abbandonato i gruppi grillini. Se fosse in vigore la norma tanto desiderata da Di Maio, «100 mila euro di risarcimento per i parlamentari che lasciano il gruppo M5S», la casse pentastellate, fino a oggi, avrebbero racimolato un bel gruzzoletto. Meno di due mesi fa, ha fatto certo scalpore l'uscita dal M5s della consigliere regionale della Sardegna, Elena Fancello («Non accetto i diktat di Di Maio»). Per non parlare del sindaco di Imola, Manuela Sangiorgi, che addirittura non solo ha lasciato il Movimento ma anche il suo incarico: «Il M5S è morto, non esiste più». Marina Pollicino ha abbandonato il gruppo dei pentastellati nel consiglio comunale di Torino per passare al misto. La lista è lunga. Un divorzio all'interno del Movimento si registra soprattutto nelle piccole amministrazioni, quasi sempre fuori dai riflettori nazionali. È il caso di una circoscrizione del comune di Bolzano dove la consigliera Deborah Sibi è passata alla Lega. A Palermo, invece, due grillini (Giulia Argiroffi e Ugo Forello) si staccano dal Movimento e danno vita ad un gruppo autonomo in Consiglio comunale. A Roma, intanto, lo scontro all'interno del M5s è vivo più che mai, con altri parlamentari pronti a lasciare Di Maio sempre più in difficoltà. Gli ultimi in ordine cronologico a dire addio sono stati i tre senatori M5S Ugo Grassi, Stefano Lucidi e Francesco Urraro, passati alla Lega lo scorso 12 dicembre. E c'è chi dice che è solo l'inizio.

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