Manovra ok tra le polemiche. Passa la fiducia
Il primo passo della manovra 2020 è fatto. Il governo incassa il voto di fiducia del Senato (166 sì e 128 no) e mette in cascina il testo della legge di Bilancio, praticamente blindandola, nonostante l'ultimo ostacolo delle 70 modifiche richieste dalla Ragioneria dello Stato e le inammissibilità della Presidenza di Palazzo Madama. Tra queste ce n'è una che ha fatto saltare la mosca al naso alla maggioranza, quella sul limite di Thc non superiore allo 0,5% come soglia entro cui la canapa sativa non può essere considerata stupefacente. Una norma su cui avevano puntato molte fiches i Cinquestelle, che infatti insorgono arrivando anche a chiedere le dimissioni di Maria Elisabetta Casellati. Posizione non condivisa da tutto il gruppo M5S, che comunque non nasconde «l'amarezza» per la decisione, pur rispettando «l'autonomia della presidente del Senato», come afferma il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà. Per approfondire leggi anche: RENZI: "ITALIA VIVA VOTERA' FIDUCIA" Reazioni diametralmente opposte a quella di Matteo Salvini, che invece ringrazia la seconda carica dello Stato «a nome delle comunità di recupero che lavorano in tutta Italia per aver evitato la vergogna dello Stato spacciatore». Allargando il campo, la lente della Casellati si è soffermata su altre 14 norme, che alla fine sono state escluse dal maxiemendamento alla manovra. Tra queste il pacchetto di poteri alla Consob per il contrasto alle truffe online voluto da FdI, la Tobin tax sulle transazioni finanziarie ma anche il rinvio al 2022 della fine del mercato tutelato dell'energia. Escono dalla legge di Bilancio anche le misure sulla nomina di commissari straordinari per lavori infrastrutturali, le assunzioni nelle province, le modifiche allo Sblocca Italia e alla legge annuale sulla concorrenza. Stop pure alle assunzioni nella giustizia amministrativa. Restando sul piano squisitamente tecnico, a finire segnati in rosso sono circa una settantina di punti su cui la Ragioneria generale dello Stato ha espresso i propri rilievi e che la commissione Bilancio ha provveduto a modificare prima di mandare il testo del maxiemendamento. Tra queste "segnalazioni" spicca la sospensione del Reddito di cittadinanza in caso di lavori brevi. Tirando le somme della manovra, dunque, restano le nuove imposte di scopo - che hanno infiammato la polemica con le opposizioni, ma anche all'interno della maggioranza - come Plastic e Sugar tax e la stretta sulle auto aziendali ma la somma dell'introito per lo Stato è molto più che dimezzato rispetto ai testi iniziali. In compenso, il governo è riuscito a sterilizzare le clausole di salvaguardia, che avrebbero gravato per 23,072 miliardi sulle tasche degli italiani, con un immediato innalzamento dell'Iva, ma si impegna a farlo anche nel 2021 per una cifra che sale a 20,124 miliardi. Ma questa è una storia che appartiene al futuro prossimo perché la coalizione dovrà prima fare un check a gennaio per capire se c'è una convergenza su temi e tempi. Solo dopo questo giro di orientamento tra Pd, Italia viva, M5S e Leu si capirà se ci sarà una nuova manovra rossogialla o l'inizio di un periodo di forti turbolenze politiche.