ancora tensione tra i 5 stelle
La giravolta del professor Grassi che difendeva le multe ai trasfughi
In campagna elettorale aveva sostenuto con un lungo post che le multe previste per gli eletti del M5S che avessero cambiato partito fossero legittime. Detto da lui, professore di diritto civile all’università, sembrava plausibile. Invece proprio il senatore Ugo Grassi ieri ha formalizzato l’uscita dal gruppo dei 5 Stelle e l’approdo nella Lega. Pagherà i 100 mila euro di multa che ha difeso nel suo intervento sul blog delle stelle il 23 febbraio 2018? Probabilmente no, già alcune settimane fa in un’intervista al Messaggero aveva corretto il tiro sostenendo che la clausola fosse illegittima. Per approfondire leggi anche: TRE GRILLINI ALLA LEGA, TERREMOTO IN PARLAMENTO Una giravolta che il capo politico dei 5 Stelle Luigi Di Maio non ha preso bene: «Se ci sono senatori come Grassi, evitino di utilizzare una cosa non vera come il Mes. Consegnino una bella lettera al presidente del Senato e dicano semplicemente che vogliono cambiare casacca e tradire il mandato che i cittadini hanno dato. Non c’è nulla di male» a voler lasciare, «ma a quel punto vadano a casa, altrimenti a quella lettera alleghino anche un listino prezzi sul mercato delle vacche» ha tuonato il ministro degli Esteri. Ieri sono passati alla Lega anche i senatori, eletti sempre con il M5S, Stefano Lucidi e Francesco Urraro. Attacca, invece, Matteo Salvini: «Grillo e Di Maio hanno tradito un ideale per la poltrona, la coerenza non è in vendita, ognuno raccoglie ciò che semina».