Clamorosa rivolta grillina contro Di Maio e Dibba
Raccolta firme su un documento per sconfessare la linea del capo politico (e del pasionario)
Ennesimo terremoto nel MoVimento 5 Stelle con i parlamentari "governisti" che raccolgono le firme per un documento per "sconfessare" la linea di Di Maio. E ce l'hanno anche con Di Battista. Nel bel mezzo del braccio di ferro sulla manovra, le fibrillazioni montano, si allargano e come terminale del dissenso c'è sempre l'operato del capo politico, Luigi Di Maio. Non piacciono i toni più alti delle ultime uscite pubbliche, con messaggi indirizzati agli alleati Pd e Italia viva che potrebbero avere effetti negativi sull'intesa, dunque sul governo e a cascata sulla legislatura. Per approfondire leggi anche: Caro Di Battista, ecco 8 ragioni per non fidarsi del M5s A non condividere la linea è una parte dei portavoce, soprattutto alla Camera, dove sembra formarsi una maggioranza di deputati favorevoli a intavolare un rapporto duraturo con i dem, o quantomeno convinti che questo governo vada difeso e portato avanti fino alla conclusione della legislatura. Nella lista delle cose che non vanno c'è pure il rientro il campo - seppure parziale - di Alessandro Di Battista. Molti lo hanno accolto positivamente, ma c'è una fetta consistente di parlamentari che ha considerato i toni battaglieri un problema per la tenuta della maggioranza. In effetti il "pasionario" pentastellato non ha risparmiato colpi né al Pd e ad alcuni dei suoi dirigenti, definiti "pali renziani", né a Matteo Renzi e il suo partito, arrivando a storpiarne il nome in "Italia morta". Il ragionamento, parola più parola meno, è questo: Dibba non può entrare a gamba tesa anche su questo governo, con toni e parole che si addicono più a una forza politica di opposizione, mentre il Movimento è in maggioranza. Anzi - questo è il punto su cui battono più spesso i portavoce (di qualunque area) -, è l'azionista di riferimento della maggioranza. Questa nuova ondata di malcontento, però, non sembra spaventare Di Maio. Che pubblicamente mostra grande tranquillità. "Sicuramente ci sono una decina di parlamentari che sono spaventati quando io alzo la voce, ma io non rinuncio alle nostre battaglie perché qualcuno è spaventato dal destino della legislatura", tuona il capo politico dalle frequenze di Radio Capital, invitando gli insoddisfatti a "venire allo scoperto".