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Di Maio e Di Battista contro il Mes. Perché ora il governo trema davvero

Carlo Antini
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Il Mes continua a spaccare maggioranza e governo. E ora scendono in campo anche Di Maio e Di Battista. Gianroberto Casaleggio diceva che "quando c'è un dubbio, non c'è nessun dubbio": e sul Mes i dubbi ci sono. Il Mes (Meccanismo Europeo di Stabilità) è quel fondo da cui uno Stato può attingere in caso di difficoltà. E questa sarebbe anche una cosa positiva, se solo nella riforma che si sta discutendo in Europa non ci fossero aspetti che in futuro rischiano di far finire l'Italia sotto ricatto. È questo che non ci sta bene. Ora, il Movimento 5 Stelle dice una cosa molto chiara: c'è una riforma in corso, prendiamoci del tempo per fare delle modifiche che non rendano questo fondo un pericolo". Lo afferma Luigi Di Maio, in un lungo post pubblicato su Facebook. "Siamo al governo. Questo significa che abbiamo la possibilità, ma anche la responsabilità, di agire per migliorare le cose. Governare è questo. Non è facile, infatti molti scappano quando arriva il momento di fare sul serio, ma noi non scappiamo e diciamo che in questo fondo, istituito con Monti nel 2012 e negoziato dal governo Berlusconi-Lega, sono stati versati 14 miliardi di euro dei nostri soldi e se deve essere riformato, è giusto che l'Italia ottenga il miglior risultato possibile".  Per approfondire leggi anche: Conte s'è Mes nei guai Giuseppe Conte ha detto ieri, nel suo discorso alle Camere, "che tutti i ministri sapevano di questo fondo. Certamente sapevamo che il Mes era arrivato ad un punto della sua riforma, ma sapevamo anche che era all'interno di un pacchetto, che prevede anche la riforma dell'unione bancaria e l'assicurazione sui depositi". Cosa significa?, si chiede Di Maio: "Che le banche di tutti i Paesi, Italia compresa, devono essere aiutate in caso di difficoltà e che chi ha un conto corrente deve essere tutelato. Per questo, per il Movimento 5 Stelle, queste tre cose vanno insieme e non si può firmare solo una cosa alla volta, sennò qui il rischio è che vada a finire che ci fregano. Quelle tre riforme, una volta ultimate, ci potranno dare un quadro complessivo dei vantaggi e dei rischi per l'Italia". Il leader del Movimento 5 Stelle prende le distanze da Salvini «(non so cosa sapesse e non mi interessa, mi basta vedere la sporca campagna mediatica che sta portando avanti per capire le sue intenzioni») ma spiega che «il Movimento sapeva quello che era agli atti pubblici e fruibili da tutti. E sfido chiunque, per quanto riguarda il sottoscritto, a provare il contrario. Detto questo, il Movimento 5 Stelle continua ad essere ago della bilancia. Decideremo noi come e se dovrà passare questa riforma del Mes, che è una cosa seria e su cui gli italiani debbono essere informati accuratamente. Piuttosto che fare bagarre politica e polemiche da stadio parliamo della riforma e parliamo anche della volontà tedesca di introdurre un indice di rischio per i titoli di Stato, il che vorrebbe dire far accrescere lo spread e infierire un colpo devastante al nostro sistema bancario. Le proposte per migliorare questa riforma ci sono. Ora ci aspettiamo una revisione dei punti critici. Perché è così che si lavora. Ripeto: siamo al governo per questo. Per migliorare le cose. Parliamo dei contenuti, informiamo gli italiani. Il Movimento 5 Stelle chiede massima trasparenza. E gli fa eco Alessandro Di Battista: «Concordo. Non così, non conviene all'Italia. Punto». Così l'ex deputato del M5S, Alessandro Di Battista, ha commentato su Facebook il post del capo politico del movimento, Luigi Di Maio, sulla necessità di modificare la riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità.

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