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Raddoppia la tassa di soggiorno. Stangatina sulle vacanze, ecco le località interessate

Una veduta di Capri

Da 5 a 10 euro. L'emendamento del Pd approvato in Commissione

Davide Di Santo
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La manovra delle micro-tasse si arricchisce di una nuova mini-stangata: quella sulle vacanze. Un emendamento al decreto fiscale a prima firma di Martina Nardi de Pd è stata approvata dalla Commissione Finanze della Camera. Cosa propone la dem? Di aumentare a 10 euro il tetto massimo della tassa di soggiorno fissato, al momento, a un massimo di 5 euro. Se passerà, non tutte le località potranno beneficiarne. Potranno raddoppiare gli introiti del turismo solo le città che registrano un flusso di visitatori superiore di almeno venti volte il numero dei residenti ad esempio Rimini, Jesolo, Riccione, Venezia, Pisa, Firenze, Ischia e Capri, ma l'elenco potrebbe continuare Battono i pugni le associazioni di albergatori per l'ennesima stangata nei confronti dei turisti trattati come bancomat. "La manovra che avrebbe dovuto ridurre la pressione fiscale sembra contenere un unico intervento in materia di turismo: il raddoppio dell'imposta di soggiorno, da 5 a 10 euro per notte e per persona", dichiara Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi. "Rimane in capo agli albergatori l'onere di riscuotere l'imposta e di sostenere in toto le relative spese (ad esempio le commissioni delle carte di credito), per di più con l'aggravante di un sistema sanzionatorio lunare, che punisce con sanzioni penali anche piccoli ritardi ed errori formali di minima entità". "Sembrano spariti dai radar - prosegue Bocca -gli emendamenti dei relatori che erano trapelati venerdì scorso, in materia di riqualificazione delle strutture e di contrasto all'abusivismo".  Per evitare brutte sorprese si consiglia di controllare, prima di prenotare, il numero di abitanti e il flusso di turisti delle meta scelta per le prossime vacanze. 

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