Alla Camera vince l'amore e Fico si infuria
Durante la seduta di ieri il leghista Di Muro si rivolge alla tribuna: "Elisa mi vuoi sposare?". Lei dice sì ma il presidente Fico bacchetta
In trenta anni che seguo i lavori del Parlamento non mi era mai capitata una scena così. Ieri mattina ad inizio seduta ha chiesto la parola «per fatto personale» un deputato leghista non particolarmente noto, Flavio Di Muro, capelli e barba rossiccia, che viene da Ventimiglia. All'indomani di una incredibile rissa in aula in cui sono volate perfino le sedie, ha premesso «Vorrei contribuire a rasserenare gli animi di tutti». Poi ha preso una scatolina da sotto il banco, che conteneva un anello e guardando le tribune dei visitatori ha chiesto: «Elisa, mi vuoi sposare?». Chi era in aula ha sorriso, tanti hanno battuto le mani. E' sembrata un po' una scena da film hollywoodiano. Ma il presidente dell'assemblea, Roberto Fico, non ha gradito e in modo secco e anche un po' antipatico, ha ripreso il deputato innamorato: «Capisco tutto, però... Usare un intervento per questo non mi sembra assolutamente il caso». Per approfondire leggi anche: "ELISA MI SPOSI?" PROPOSTA DI MATRIMONIO ALLA CAMERA Grazie al Fico bacchettone molti militanti del M5s hanno preso d'assalto le bacheche social dei due promessi sposi riempendole di insulti e indignazione verso l'uso privato di tre minuti in un luogo pubblico. E gli stessi politici si sono divisi fra scandalo e divertita comprensione. Ora capirei i primi se quell'aula fosse ogni giorno maestra di vita. Ma lì dentro è accaduto di tutto: botte da orbi, insulti da suburra, battibecchi da asilo Mariuccia. La nobilità della istituzione è in degrado da anni, perfino le leggi lì prodotte sono sbrindellate. Quella dichiarazione d'amore sarà impropria, ma è la cosa più bella che Montecitorio abbia offerto da decenni.