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Destino civico e baro. Gratta la sardina, troverai il Mortadella

Riccardo Mazzoni
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Ma le sardine sono davvero, come si sono appena autoproclamate, più un anticorpo che un movimento politico? E sono davvero espressione «di un territorio vero che esprime un'alternativa rispetto al pensiero unico dominante del populismo?». Andrebbero intanto informate che le diverse espressioni del populismo italiano – Cinque Stelle, Lega e FdI – nonostante il crollo verticale dei grillini, alle ultime elezioni europee hanno ottenuto il 60 per cento, per cui è difficile capire quale sia il «territorio vero» che le sardine sostengono di rappresentare. Per approfondire leggi anche :SALVINI FRIGGE LE SARDINE L'Italia «vera», inoltre, da un anno e mezzo vota a senso unico per il centrodestra. Per cui non è ancora dimostrato, anche se gli indizi in tal senso sono già molti, che grattando sotto le sardine si trovi la solita (il solito) Mortadella, ma che questa epifania antipopulista sia sbocciata improvvisamente proprio a Bologna, e alla vigilia di elezioni regionali che potrebbero archiviare sessant'anni di incontrastato dominio rosso, qualche legittimo sospetto lo fa indubbiamente sorgere. Che l'unico bersaglio, ad esempio, non sia il governo giallorosso, ma Salvini che è il leader dell'opposizione, rappresenta come minimo un'anomalia. Per approfondire leggi anche: CARA SINISTRA LE SARDINE CE L'HANNO SOPRATTUTTO CON TE Qualcuno ha scritto che precedenti simili si ritrovano solo nei regimi dittatoriali, che quando sono in difficoltà chiamano a raccolta in piazza masse di sostenitori prezzolati per intimidire le opposizioni. Maduro, ad esempio, in Venezuela lo sta facendo sistematicamente per scongiurare il ritorno alla democrazia. Il paragone può apparire azzardato, e forse lo è, ma il tempismo con cui le sardine si sono mosse in nome e per conto della cosiddetta Politica con la «pi» maiuscola le fa iscrivere di diritto nell'albo di quell'area di protesta che nella prima repubblica si collocava alla sinistra del Pci, ma che dall'89 in poi ha sempre messo nel mirino il centrodestra, maggioritario nel Paese, per accusarlo di deriva autoritaria. Per un quarto di secolo il nemico numero uno è stato il Cavaliere nero, oggi il nemico è diventato il Capitano nero, che come il suo predecessore ha la Grande Colpa di prendere più voti della sinistra. E attenzione: la protesta contro Berlusconi non si è mai fermata, neppure quando è uscito sconfitto dalle elezioni, perché quando si evoca lo spettro del fascismo che torna, la mobilitazione permanente diventa obbligatoria. Per Berlusconi come per Salvini, dunque, si fa un ricorso “preventivo” alla piazza. Per approfondire leggi anche: SE IL PD PESCA LE SARDINE QUI E' TORNATO IL FASCISMO C'è sempre stato, insomma, un collateralismo, implicito o esplicito, dei movimenti di protesta agli eredi del comunismo italiano, e queste sardine non sembrano proprio fare eccezione, avendo già dichiarato di ritrovarsi in pieno nelle posizioni del centrosinistra. E guarda caso, uno dei loro leader è andato in televisione a sostenere che in Emilia «è assurdo si parli ancora di Bibbiano». Ma come? Chi pretende di guidare la riscossa civile del Paese assolve preventivamente un sistema degli affidi manipolato, su cui stanno emergendo dettagli agghiaccianti? Come se Bibbiano dovesse uscire dai radar della campagna elettorale per non disturbare il manovratore uscente. Insomma, di forme di contestazione ne abbiamo già viste tante, dai girotondi al popolo viola, ma Nanni Moretti e Pancho Pardi, oltre a spargere fiumi di odio contro il centrodestra, qualche critica alla nomenklatura di sinistra almeno la sussurravano. Le sardine (e chi le manovra) sono più furbe: non spargono odio, ma lo declinano nell'unità salvifica contro il populismo, e quando parlano di Politica con la «pi» maiuscola, intendono dire «esse» maiuscola: «esse» non come Sardine, ma come Sinistra.

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