l'inchiesta
Fondazione Open, Matteo Renzi si difende: "I pm arrestarono i miei"
Le perquisizioni della Guardia di Finanza a carico di finanziatori della ex fondazione renziana Open riaccendono lo scontro nel governo. Luigi Di Maio chiede che nel "nuovo contratto" di governo venga inserita una Commissione di inchiesta parlamentare sui finanziamenti ai partiti. "Oltre al traffico di influenze illecite, sarebbero contestati anche i reati di riciclaggio e autoriciclaggio", spiega. Una presa di posizione che, in Italia Viva, viene interpretata come un "attacco frontale" nei confronti del leader, Matteo Renzi. Il quale su Facebook risponde al capo politico del Movimento 5 Stelle: "Dovremmo allargare la commissione di inchiesta anche a quelle società collegate a movimenti politici che ricevono collaborazioni e consulenze da società pubbliche. Italiane, certo. Ma non solo italiane". Per approfondire leggi anche: DI MAIO-RENZI, COLPO BASSO SUI FONDI AI PARTITI Nel post Renzi si sofferma soprattutto sulla operazione della Guardia di Finanza, "una operazione in grande stile", e sull'inchiesta portata avanti dagli stessi giudici che - come sottolinea il leader di Italia Viva - misero agli arresti domiciliari i suoi genitori. "Non finanziate Italia Viva", arriva a scrivere il senatore di Rignano per poi lanciare un crowdfunding, con donazioni non superiori ai mille euro. Un modo per sopperire all'emorragia di donazioni che "inevitabilmente ci sarà".