riforma della giustizia
Prescrizione, Di Maio mette all'angolo il Pd: non fate come Salvini
I grillini accelerano sulla riforma della giustizia e mettono all'angolo gli alleati di governo del Pd. Il campo della contesa è quello della prescrizione, che il Movimento 5 Stelle vuole bloccare dopo una condanna di primo grado. "Vittime di disastri, vittime di stupri, vittime di malaffare e corruzione hanno diritto ad avere giustizia. Spesso invece i processi contro i loro colpevoli sono durati talmente a lungo da andare in prescrizione e chi doveva pagare non ha mai pagato - scrive il capo politico 5stelle, Luigi Di Maio, in un lungo post su Facebook - Ecco perché il nostro ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, sta lavorando al dimezzamento dei tempi dei processi ed ecco perché nel frattempo abbiamo già approvato una riforma che blocca la prescrizione dopo il primo grado di giudizio". La prima bordata è all'ex alleato. "A battersi contro questa norma di assoluto buon senso c’è la Lega che, dopo averla approvata, ha cominciato a dire ‘no’, ‘aspettate un attimo’, ‘vediamo’. Salvini si è messo di traverso e accanto a lui è ovviamente comparso tutto il carrozzone di centrodestra, con in capo Berlusconi che – proprio grazie alla prescrizione – l’ha fatta franca innumerevoli volte", scrive Di Maio. Poi l'avvertimento al Pd: "Ora, noi con questa gente e con questo modo di prendere in giro gli italiani per difendere i propri interessi, non vogliamo avere niente a che fare. Mi aspetto che la musica sia cambiata. Il Pd ai tempi di Berlusconi al governo, ma anche all’inizio della scorsa legislatura, diceva di interrompere la prescrizione ancor prima della sentenza di primo grado, già al rinvio a giudizio. Possiamo fare questo passo importante insieme. Questo governo può davvero cambiare le cose. Ma le parole non bastano, servono i fatti. Noi ci siamo, come sempre". Si prepara una nuova via crucis per il fragile governo bis di Giuseppe Conte? Intanto il premier in un'intervista all'AdnKronos ha chiarito: "Non c'è un allarme sulla norma vigente che fa scattare la prescrizione con la sentenza di primo grado" perché "si applicherà a fatti commessi dopo l'entrata in vigore della riforma. Quindi si applicherà non nel 2020 ma molto dopo", ha detto Conte. Secondo il premier il "problema è controbilanciare" la riforma della prescrizione "per realizzare una durata ragionevole dei processi", perciò "prima realizziamo la riforma per accelerare i processi meglio è. L'iter normativo è complesso ma il termine non è gennaio perché gli effetti della nuova prescrizione arriveranno dopo 2020".