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Calenda contro tutti lancia il suo nuovo partito. Si chiama "Azione"

Carlo Calenda presenta Azione

L'ex ministro: "Pd e renziani riformisti rammolliti"

Dario Martini
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Ecco il nuovo partito di Carlo Calenda: si chiama Azione. "Io mi rifiuto di dover scegliere il male minore tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio, non penso che questa possa essere la scelta a cui sono obbligati i cittadini di un grande paese. Il Pd? Sta con Di Maio... nella politica italiana i grandi partiti eredi di tradizioni popolari e socialdemocratiche, come Pd ed Forza Italia, si sono fatti sottomettere dai sovranisti e dai populisti e governano in coalizione. Non possiamo scegliere fra due persone che non credo siano in grado di gestire il paese ma oggi danno le carte", dice l'ex ministro a Circo Massimo, su Radio Capital. Calenda ha presentato il suo movimento oggi presso la sala della stampa estera assieme all'ex Dem Matteo Richetti. Ha anche diffuso un video per cercare di attrarre nuovi potenziali elettori. Lo slogan è chiaro: "Se la politica non ha valore la politica muore. Non siamo condannati a scegliere il male minore". Nel video si vedono le immagini di Beppe Grillo, Matteo Salvini, Luigi Di Maio e Giorgia Meloni mentre fanno alcune promesse che poi i fatti hanno smentito. "Se in politica non porti persone nuove, come sto facendo per Azione, non cambi - spiega Calenda - Se fai come Matteo Renzi, che prende qualunque cosa dalla Polverini a Gennaro Migliore, non cambi niente: sono le stesse persone con un nome diverso. Esempio: con Siamo europei alle Europee abbiamo candidato Irene Tinagli, che parla l'inglese come l'italiano e adesso presiede la commissione più importante a Bruxelles. Questo è cambiare la politica: cambiare le persone. Perché sennò non cambi la politica. L'Italia non potrà che essere governata bene se ci sarà un rinnovamento forte delle forze progressiste e liberali che si staccano da sovranisti e populisti. E per farlo devi avere un pilastro, che sarà Azione, che sia sufficientemente forte da dire o fate questo o non andate al governo. E questa è la sfida". È una sfida difficile. Non c'è un affollamento al centro, vista anche la fondazione di Italia Viva? "Renzi non è al centro", ribatte Calenda, "è al governo con i 5 stelle. I fatti sono che oggi nessun movimento politico sta dicendo no a sovranisti e populisti". "Non mi interessa parlare con persone senza credibilità come Renzi, che dice A e poi fa B", aggiunge, "sono impegnato a fare il lavoro per mettere in moto questo movimento e vedere se l'Italia ha gli anticorpi per reagire. Di Renzi non m'importa niente. Il Pd e i renziani sono riformisti rammolliti". L'ex ministro punta alla doppia cifra, convinto che "o Azione diventa un movimento forte o sarà un'operazione fallita. I tempi non me li do io, li danno le elezioni". E quando si va a votare? "Secondo me il governo non regge, ma non s'è detto che si vada a votare. Dopo quello che abbiamo visto quest'estate ho capito che nella politica italiana può succedere di tutto". Secondo Calenda, la battaglia con il leader leghista si sta facendo in modo sbagliato: "Salvini non è un fascista: è un signore incapace che ogni tanto flirta coi razzisti e i fascisti, ma non avrebbe mai preso i pieni poteri. Ma l'avete visto in mutande al Papeete? Quello lì doveva fare il dittatore dell'Italia tipo Mussolini? Ma non diciamo cavolate. Le battaglie con Salvini si fanno a viso aperto, dicendo ai cittadini che quella roba lì non funziona perché non è seria. Io ho scritto nel manifesto una cosa in cui credo profondamente: nessun italiano darebbe in mano la propria attività da gestire a Salvini o Di Maio, ma gli danno il paese perché considerano lo stato una cosa diversa da loro. Questa cosa deve finire".

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