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"Si è tenuta la casa da ministro"Il caso Trenta imbarazza i 5Stelle

Elisabetta Trenta durante l'incarico da ministro della Difesa

Avrebbe fatto assegnare l'alloggio al marito, maggiore dell'Esercito

Davide Di Santo
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La casa da ministro di Elisabetta Trenta imbarazza il Movimento 5 Stelle. L'ex titolare della Difesa, infatti, avrebbe tenuto l'alloggio di servizio - un ampio appartamento in zona San Giovanni - facendolo assegnare al marito Claudio Passarelli, maggiore dell'Esercito. A sollevare la vicenda è il Corriere della Sera secondo cui la concessione dell'alloggio "potrebbe essere avvenuta aggirando i regolamenti, visto che la coppia ha una casa di proprietà nella capitale e dunque non sembra avere necessità di usufruire dell'alloggio". Oltre al fatto che il livello dell'alloggio sarebbe superiore a quello che spetterebbe a un maggiore come il marito della ex ministra. DI MAIO: CHIARISCA SUBITO - "Ci tengo a dire che il M5s non ne sapeva niente. Spero che l'ex ministro Trenta possa chiarire il prima possibile nelle prossime ore", è il commento del capo politico dei Cinque Stelle, Luigi Di Maio. "Ovviamente - ha aggiunto Di Maio parlando ad Acerra - parliamo di una persona che non è più ministro del governo e dal mio punto di vista è bene che chiarisca al più presto". LA REPLICA DELLA TRENTA - L'ex ministra ha così pubblicato su Facebook la lettera di replica inviata al Corriere. "Da ministro ho chiesto l'alloggio di servizio perché più vicino alla sede lavorativa, nonché per opportune esigenze di sicurezza e riservatezza - scrive l'esponente del Movimento 5 Stelle - L'alloggio è stato assegnato ad aprire 2019, seguendo l'opportuna e necessaria procedura amministrativa, esitata con un provvedimento formale di assegnazione da parte del competente ufficio. Quando ho lasciato l'incarico, avrei avuto, secondo regolamento, tre mesi di tempo per poter lasciare l'appartamento; termine ancora non scaduto (scadenza tre mesi dal giuramento del nuovo governo, vale a dire 5 dicembre 2019). Come è noto, mio marito è ufficiale dell'Esercito Italiano con il grado di maggiore e svolge attualmente un incarico di prima fascia, incarico per il quale è prevista l'assegnazione di un alloggio del medesimo livello di quello che era stato a me assegnato (infatti a me non era stato concesso un alloggio ASIR - cosiddetto di rappresentanza - ma un alloggio ASI di prima fascia. Pertanto, avendo mio marito richiesto un alloggio di servizio, per evitare ulteriori aggravi economici sull'amministrazione (a cui competono le spese di trasloco, etc.), è stato riassegnato lo stesso precedentemente concesso a me, previa richiesta e secondo la medesima procedura di cui sopra. Tanto per doverosa informazione".   INTERROGAZIONE DI FORZA ITALIA - La vicenda fa saltare dalla sedia più di un esponente dell'opposizione. "I moralisti 'un tanto a chilo' grillini sono bugiardi ed ipocriti. Non bastava Di Maio che riempie i tanti ministeri, dove immeritatamente approda, di amici e sodali strapagati con soldi dei cittadini, il famoso metodo Sorial. Non bastava il vice ministro Cancelleri che si è fatto accompagnare da sorella e cognato, manco fosse Fini, a un incontro legato alla sua funzione. Ora apprendiamo da cronache stampa delle imprese dell'ex ministro della Difesa Elisabetta Trenta", dichiara Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, che ha presentato "una interrogazione urgente in Senato per sapere se sia vero che la Trenta, ottenuto un lussuoso appartamento romano dal ministero della Difesa in ragione del suo incarico, benché risulterebbe proprietaria di una casa a Roma, una volta cacciata per manifesta inadeguatezza dall'incarico di governo, abbia utilizzato il ruolo di maggiore dell'Esercito del marito per affidare al coniuge l'appartamento (quando era ancora ministro in carica) e averlo in uso anche dopo la perdita dell'incarico. È bene specificare che il grado del maggiore consorte Passarelli non giustificherebbe l'assegnazione del lussuoso appartamento in zona San Giovanni. Chiedo al ministro Guerini una risposta sollecita. A chi risulta assegnato l'appartamento? È ancora nella disponibilità dell'ex ministro Trenta e dei suoi familiari? Quale canone ha pagato la Trenta quando era ministro e quanto paga il maggiore marito? Se infine il ministro non ritenga di sgomberare entro oggi l'alloggio di pubblica proprietà. Uno vale uno, Trenta vale zero", scrive Gasparri in una nota. 

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