lo show del cav
Dai migranti all'Ilva: Berlusconi detta la linea da Costanzo
Monologo show di Silvio Berlusconi al “Maurizio Costanzo Show”. Il padre fondatore di Forza Italia, ex Presidente del Consiglio e oggi parlamentare europeo attacca il governo e gli italiani: "Vi siete bevuti il cervello alle elezioni", spiega l'origine dell'immigrazione: "Colpa della Cina", come si risolve il caso Ilva e ricorda la bontà della sua politica estera: "Ho fatto finire la Guerra Fredda tra America e Russia. In Europa bisogna essere simpatici ed empatici per chiedere favori". Spazio anche agli aneddotti privati: dall'adorata mamma al periodo in cui si esibiva nei night passando per i diktat imposti ai giocatori del Monza. Silvio Berlusconi è impaziente, fa capolino dalla tenda del palco e anticipa Maurizio Costanzo sul punto di introdurlo al “Maurizio Costanzo Show”: “Volevo entrare prima, ma mi hanno detto ‘vuole iniziare da solo’, come sempre”. E Maurizio Costanzo svela un aneddoto: “Facevo questo programma una volta a settimana e lui mi disse ‘se lo fai quotidiano ti pago l’esclusiva’, sono passati 37 anni e aspetto ancora”. Berlusconi esagera: “Non sono riuscito a farlo smettere, gli ho fatto anche un attentato con una bomba e non ci sono riuscito. Te ed io siamo due vecchietti, abbiamo un piede nella tomba, come facciamo a parlare di futuro e di giovani?”. Dopo la prima barzelletta e un filmato sui battibecchi che i due hanno avuto negli anni (“quando vai da Vespa lo fai parlare più di me”), Maurizio Costanzo chiede quale sia lo stato dell’Italia e Berlusconi: “La politica, non solo italiana, è diventata così disgustosa che nessuno va a votare. Siamo messi male, so che Matteo Renzi ha fatto la mia imitazione, auguri, ma gioca a sinistra e c’è una distanza incolmabile tra noi liberali e la sinistra. Noi liberali siamo portatori dei principi della libertà e del progresso, a sinistra pensano invece che i nostri diritti siano dati dallo Stato e che lo Stato ce li possa togliere in qualsiasi momento. La Cina ha un disegno egemonico sul mondo, ha colonizzato l’Africa….”. Inizia un lungo soliloquio dal quale sembra emergere che i cinesi spingono gli africani in Europa e che l’immigrazione si combatte con l’unione delle potenze nucleari. La seconda domanda è sulla situazione preoccupante dell’Ilva di Taranto: “Come se ne esce? Si entra! Con i soldi di tutti noi. Non c’è altra soluzione. Hanno abolito lo scudo penale, anche Renzi ha votato per l’abolizione e poi ha cambiato idea, l’azienda ha fatto un passo indietro perché ci sono cause precedenti in corso e in caso di condanna dovrebbero pagare per colpe non loro. Poi c’è un surplus di personale e l’Ilva deve evitare che 4-5000 famiglie restino a piedi”. Berlusconi replica il famoso “italiani co***ni” rivolgendosi alla platea: “Chi è al governo non ha studiato e non hanno mai lavorato, sono incapaci assoluti, è una vera vergogna. Voi italiani vi siete bevuti il cervello, avete votato malissimo”. Gli applausi si contano sulle dita di una mano e Berlusconi rilancia: “Speriamo che si diano da fare alle prossime elezioni, a giudicare dagli applausi qualcuno è d’accordo con me”. Costanzo non riesce a interromperlo e Berlusconi sgrana i suoi guai personali tornando sui ventennali cavalli di battaglia: “Hanno approfittato dell’unica sentenza di condanna che ho subito per farmi fuori. Da quando sono in politica non mi sono più occupato delle mie aziende e invece mi hanno condannato per aver suggerito a una delle mie aziende come risparmiare e nel 2013 sono stato espulso dal Senato. Ho subito 88 processi, ho avuto 105 tra avvocati e consulenti, ogni sabato e domenica da 25 anni sono costretto a passare ore con loro per preparare i processi, l’ultimo ieri a Palermo (testimone nel processo sulla trattativa Stato-mafia dove si è avvalso della facoltà di non rispondere, nda). Sapete quante udienze ho subito? Costanzo lei sa il numero? Provate a dirne uno. Sono 7782 udienze e ho superato la spesa di un miliardo di euro per le spese legali. Aspetto l’abrogazione della sentenza dalla Corte di Strasburgo per i diritti umani che però non risponde”. È il solito one man show: “Ho un solo rimorso, aver pensato a fare e costruire e non spiegare alla gente cosa ho fatto come la straordinaria politica estera, l’abbassamento delle tasse, in Europa loro sono andati a battere i pugni sul tavolo, invece devi essere empatico, simpatico, alla mano, quasi affettuoso per avere favori, questi non sanno nemmeno ottenere dei favori dall’Europa”. Insomma fa marketing. Costanzo lo blocca: “Però Vespa lo fai parlare di più! Guardi la televisione?”, “Poco, lavoro fino alle 2 e mezzo di notte, i giornali del mattino sono già vecchi, quando avevo 18 anni il Corriere vendeva 640 mila copie al sabato e ora 140.000 e mi si dice che soltanto l’8-12% degli acquirenti del giornale legge il fondo del giornale cioè la linea editoriale”. Si passa ad altri argomenti: “Come va il Monza? E’ un divertimento, vogliamo fare una squadra di giovani, laureti e tutti italiani, devono sapere tre lingue: inglese, francese e una tra russo, arabo o cinese, devono essere sempre pettinati, ordinati, non avere tatuaggi, orecchini e piercing, devono chiedere scusa all’avversario, aiutare l’arbitro, salutare i tifosi e concedere autografi con la firma leggibile”. Berlusconi non capisce la domanda di Costanzo sulla madre e pensa che gli stia chiedendo che ricordo ha della loro amicizia: “Io di te ho soltanto dei bei ricordi iniziando da quando ho voluto conquistarti. Era della televisione pubblica, faceva ascolti record e allora lo aspettati alla stazione centrale di Milano, feci finta di essere sceso dal treno, lo portati a visitare una serie di case e parlammo per ore, gli portai una valigia pesante e gliela misi a posto sul treno. La nostra amicizia dura da allora. Ah mi hai chiesto di mia mamma? Una grandissima madre, nata poverissima, ma non sentivamo di essere poveri, mia madre ha sempre lavorato e io a 7 anni ho iniziato a dare un contributo alla famiglia. Vivevamo in collina, avevo fatto il cameriere, il barman, il venditore porta a porta, ho fatto 22 lavori prima dell’imprenditore. Mi dissero che c’era un contadino che aveva una fattoria in disordine e gliela ordinai, la sera non la riconobbe, non mi pagava con soldi, ma con un secchiello di yogurt. Per tre anni mia nonna ha fatto la polenta e con la calderina ci versava sopra due cucchiai di yogurt. Ecco perché ancora oggi non me li faccio mancare”. Costanzo vorrebbe chiudere l’intervista facendolo cantare, ma Berlusconi si perde in altri aneddoti: “Con Confalonieri cantavo sulle navi da crociera, adesso non canto più. Ero il numero uno a Parigi a 20 anni, studiavo alla Sorbona, ma ero la star del night, avevo venduto una marea di copie di dischi, facevo il caraibico, ma lo dissero a mio padre che venne a prendermi. Entrò in camerino e disse ‘vuoi fare il cantante tutta la vita? Mi prese per un orecchio e mi riportò in Italia. Mi chiamavo Danì Daniel. Al Bano mi ha sentito cantare a un matrimonio”. Al Bano conferma e intona “Felicità”, ma Berlusconi torna a far politica: “I miei predecessori hanno cantato? Sanno fare solo quello! Son diventato una persona seria!” e Al Bano: “Se vabbè, allora me ne vado”. Costanzo non demorde, vuole sentirlo cantare, ma Berlusconi ne approfitta per i suoi slogan: “Siamo colpiti da una pressione fiscale e da una pressione giudiziaria impossibili”e Costanzo: “E allora, se la situazione è questa canta che ti passa!”. Il Cavaliere ripete: “Sai che avevo un’orchestrina con Fedele Confalonieri e litigammo perché stavo sempre con le ragazze, ma lo facevo per convincerle a tornare la sera dopo. Io uscì dall’orchestra e sapete cosa successe? Che il locale di Confalonieri chiuse e io ebbi di nuovo successo. Ci vuole il marketing, devi trattare bene gli altri, sapere quali sono i suoi sogni, le sue esigenze, i suoi desideri e accontentarli. Il premier Conte canta? Mi hanno detto che è bravo…sa fare solo quello!”. Non manca la sponsorizzazione di Mariano Apicella: “Ho fatto 120 canzoni con Mariano Apicella, non lo invitate mai, fate male. Abbiamo inciso 33 canzoni, lui sa 2000 canzoni napoletane, le più antiche e le migliori del mondo, Apicella dice che sono un napoletano nato a Milano”. Berlusconi si congeda con un altro spot: “Vorrei che tutti quanti mettessero la testa a capire che abbiamo un governo di incapaci, che saremo sempre meno considerati in Europa. Io feci una politica estera straordinaria. Feci finire la Guerra fredda tra America e Russia. Dovete interessarvi di più dell’amministrazione dello Stato, dare un voto di buon senso, intelligente e dovete andare a votare. Dovete considerare le persone che valgono e quelle che possono solo far danni, dovete comportarvi come se andaste dal medico di famiglia, solo così potremmo avere un futuro di prosperità e vero benessere”. Poi regala una maglietta del Monza a Costanzo con il numero 10: “Come Kakà, il 10 è quello del genio, dell’istrione” e il giornalista: “Ecco, ce mancava! Se torni a primavera e canti, io mi metto la maglietta”, “Sì tre canzoni, una in itlaiano, una in inglese e una in francese”. Silvio Berlusconi si alza e fa il giro del parterre complimentandosi con i presenti: “Tu sei Giulia De Lellis, quanti follower hai? Quattro milioni? Brava, sei fantastica e una bella ragazza. Al Bano è l’esempio dell’eternità, è conosciuto in Russia dove mi chiedono sempre di lui. Yari ti devi tagliare la barba”. Ma prima di imboccare definitivamente l’uscita, Silvio Berlusconi dà il colpo di grazia: “Ho fatto una comparsata veloce, ma vi auguro con il prossimo governo, cioè il nostro, di realizzare tutti i progetti che desiderate per voi e per le persone che amate. Auguri”.