emergenza venezia
Fino a 20mila euro agli esercenti. Spitz commissario al Mose
Il Consiglio dei ministri delibera lo stato di emergenza per Venezia e stanzia i primi 20 milioni per gli interventi più urgenti, a sostegno della città e della popolazione. Giuseppe Conte, nel corso del suo sopralluogo in Laguna, aveva promesso aiuti agli amministratori locali, alle famiglie e alle imprese. «Siamo al lavoro - scrive su Twitter dopo la riunione del Governo - per il piano per gli indennizzi a privati e commercianti e per rifinanziare la legge speciale per Venezia». Il presidente del Consiglio inizia la sua giornata in prefettura, a Venezia, per un vertice con il sindaco Luigi Brugnaro, la ministra Paola De Micheli e il Governatore del Veneto Luca Zaia. Incontra Walter Mutti, un commerciante delle Zattere che ha visto la sua edicola spazzata via dall’acqua alta e dal vento di martedì sera. «Ho ascoltato le sue parole di dolore, uguali a tante altre che mi giungono dai cittadini veneziani. Il Governo è solidale e presente, nessuno resterà da solo», assicura. Conte visita poi l’isola di Pellestrina, una delle zone più danneggiate dall’acqua alta. La road map è chiara, a partire da un piano per gli indennizzi: «Nella fase più immediata potremo erogare ai privati sino a 5.000 euro, mentre per le attività produttive sino a 20.000 euro», spiega il premier. Per il 26 novembre è convocato poi il ’Comitatonè, «per affrontare questioni cruciali come l’approdo delle grandi navi, il completamento del Mose e assicurare il coordinamento tra le varie Autorità. Venezia può contare sul sostegno del governo», insiste. Sul Mose il Governo punta ad accelerare. Paola De Micheli annuncia che il supercommissario sarà Elisabetta Spitz, ex direttore dell’Agenzia del Demanio. Sul progetto, ammette la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, «ci sono stati forti rallentamenti, oggi però è compiuto al 93%. Mancano gli ultimi 400 milioni. Sono stati appostati dal governo, non sono fermi per motivi burocratici. Non c’è niente di fermo, i lavori stanno andando avanti», assicura. L’obiettivo, spiega, è di completarlo entro il « 2021: »Spero però - aggiunge - che ci siano utilizzi parziali anche prima«. In Laguna giovedì c’è anche Silvio Berlusconi. Il leader di FI rincara la dose: »È uno scandalo che il Mose non sia ancora entrato in funzione, manca veramente un nulla e bisogna farlo immediatamente - tuona - purtroppo su questo ha giocato l’atteggiamento del M5S, specie del ministro precedente (Danilo Toninelli, ndr) che era contrario di base a qualsiasi opera pubblica«. Venerdì in piazza San Marco arriveranno i ministri Franceschini e D’Incà e ci sarà anche Matteo Salvini, mentre sono attese per sabato la ministra dell’Interno Lamorgese e la presidente del Senato Casellati. Le previsioni parlano di una nuova ondata di pioggia. Brugnaro non si scoraggia, accoglie i rappresentanti delle istituzioni ma detta la linea: "C’è un’altra Italia che è fatta di gente che lavora dalla mattina alla sera ed è stanca di sentire soltanto parole. Non si tratta di difendere solo Venezia, come città importante del nostro Paese, si tratta di difendere la nostra dignità nazionale. Perché il mondo ci guarda. Se ce la fa Venezia ce la fa l’Italia. Venezia è un simbolo".