Scintille su Rousseau. Casaleggio accusa il garante
L'Authority della privacy: "Tentativo di spostare sul terreno politico un caso di violazione seria"
Scintille tra il presidente dell'associazione Rousseau e numero uno della Casaleggio e Associati, Davide Casaleggio, e il garante della Privacy Antonello Soro. Intervistato da Alessandro Giuli per «Povera patria», Davide Casaleggio ha dapprima spiegato che la riforma sul taglio dei parlamentari è «solo una questione di efficenza. Non c'entra nulla con la fine della democrazia rappresentativa o con una nuova partecipazione dei cittadini, e certamente non la aiuta». Poi ha attaccato la decisione del Garante della privacy di multare la piattaforma Rousseau perché non garantisce la sicurezza del voto degli iscritti: «Credo sia una questione sostanzialmente politica», ha detto, sottolineando di non voler entrare «nelle pretestuosità del cosiddetto Garante, che anticipava alla stampa le lettere che doveva recapitare presso di noi con giorni d'anticipo. Non a caso era capogruppo di uno dei partiti di opposizione. Anzi, io voglio ringraziare il Garante e tutti coloro che in questo percorso ci hanno posto degli ostacoli, anche quando erano pretestuosi, perché ci hanno permesso di migliorare la piattaforma e di arrivare dove siamo arrivati». Casaleggio ha anche commentato lo stato degli investimenti in ricerca nel nostro Paese: «Gli Stati, le aziende che investono in tecnologia e innovazione riescono a produrre nuovo lavoro. Non è un caso che la Corea del Sud ha utilizzato l'investimento in tecnologia per gestire il problema del 2008 della crisi mondiale. In Italia siamo all'1,3% di ricerca e sviluppo sul Pil che è meno di un terzo della Corea del Sud. Infine, un commento al Conte2: sono state fatte «riforme importanti come il reddito di cittadinanza e altre battaglie storiche del Movimento». Il garante non ha gradito le affermazioni del figlio del fondatore del M5S. «Con le affermazioni rese a Povera patria, il signor Casaleggio ripropone una sua rassicurante lettura delle gravi carenze, sotto il profilo della sicurezza informatica, che contrassegnavano la piattaforma Rousseau prima dell'intervento del Garante per la Privacy. Il tentativo di spostare, sul terreno dello scontro politico, un caso di obiettiva e non banale violazione delle leggi (pratica non esattamente nuovissima nello scenario della cronaca italiana), non meriterebbe, di per sé, alcun commento» ha detto Antonello Soro. Ancora: «L'infondatezza delle accuse di politicità mosse all'azione del Garante è così palese che il provvedimento sanzionatorio non è stato impugnato e le sue prescrizioni, ottemperate, sono state espressamente definite utili a "migliorare la piattaforma" dallo stesso Casaleggio - ha aggiunto Soro - Valuterò l'opportunità di acquisire la registrazione dell'intervista per tutelare, in sede giudiziaria, i miei diritti e far valere il danno, così determinato, all'immagine dell'Autorità, i cui provvedimenti sono stati sempre improntati al solo obiettivo della corretta applicazione della legge. Respingo, dunque, queste pretestuose affermazioni, nella ferma consapevolezza dell'indipendenza di giudizio, correttezza assoluta, massima garanzia che hanno sempre contrassegnato l'agire mio e quello del Collegio del Garante, in questi sette anni».