La rivolta dei pensionati
La rivalutazione degli assegni? Vale 25 centesimi al mese. Il potere d'acquisto? Finito sotto terra. I lavoratori a riposo non ne possono più di essere usati come bancomat dal governo. E vanno in piazza
Non sono soltanto sempre più poveri i pensionati italiani. Ma hanno ormai poca fiducia nel fatto che il governo possa cambiare le loro condizioni. Un'indagine preparata dalla Cgil fa il punto in vista della manifestazione che si terrà al Circo Massimo, a Roma, sabato prossimo. I dati non lasciano spazio a interpretazioni: oltre il 90% dei pensionati italiani ritiene di aver perso in questi anni una parte più o meno consistente del proprio potere d'acquisto. Solo il 3% crede invece di averlo mantenuto inalterato. È quanto emerge dalla ricerca «Sogni e bisogni dei pensionati» realizzata da Fondazione Di Vittorio e Tecnè per lo Spi-Cgil. «Impellente» è la richiesta di migliorare il sistema di rivalutazione delle pensioni, misura indicata come urgente da oltre il 40% dei pensionati italiani. Il 31% chiede invece che si aumentino le pensioni più basse mentre il 17,5% che si diminuiscano le tasse, che sono considerate necessarie ma troppo alte dal 77,5% dei pensionati. La rivalutazione delle pensioni rispetto al costo della vita dovrebbe essere sempre al 100% tranne per quelle più alte per il 42% dei pensionati, al 100% solo per quelle più basse per il 25% e tutte al 100% per il 23%. Nessuna soddisfazione per le misure prese finora dall'esecutivo rossogiallo guidato da Giuseppe Conte. «I pensionati italiani hanno ottenuto poco da questo governo. È come se fossero invisibili, anche se rappresentano ormai un terzo del paese. Per questo il 16 novembre con Fnp-Cisl e Uilp-Uil torniamo in piazza a Roma al Circo Massimo per chiedere di fare di più, di rivalutare le pensioni, di dare la 14esima a chi ne ha più bisogno, di abbassare le tasse e di arrivare alla definizione di una legge nazionale sulla non autosufficienza» spiega senza mezzi termini il segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti commentando la ricerca «Sogni e bisogni dei pensionati» realizzata da Fondazione Di Vittorio e Tecnè.