LAMORGESE ALLA CAMERA
La soluzione del governo per fermare i migranti: centri d'accoglienza Onu in Libia
Il memorandum sull’immigrazione siglato con la Libia tre anni fa ha diminuito gli sbarchi e anche le morti in mare, ma contiene delle criticità per le quali "la Libia ha già dato la propria disponibilità a rivedere il testo". Lo spiega il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, nell’informativa alla Camera sul memorandum Italia-Libia sull’immigrazione clandestina: un accordo, quello stipulato tre anni fa dall’allora ministro Marco Minniti, molto contestato da parte delle opposizioni (e anche da una fetta stessa del Pd) in virtù del mutato clima politico in Libia, ma andato a rinnovo automatico lo scorso 2 novembre. Lamorgese spiega che "al momento della stipula, la situazione dei flussi migratori era preoccupante. Oggi c’è stata una forte diminuzione, del 97% nel 2019, ma sarebbe comunque sbagliato abbassare la guardia. Sono molto calate anche le morti nel mare, e sono convinta che il memorandum abbia contribuito a questi dati". Oltre a questo "il memorandum è servito anche ad evirare l’isolamento delle autorità libiche". Anche grazie all’accordo peraltro "l’Italia è fortemente coinvolta nel processo di stabilizzazione del paese la cui situazione è caratterizzata dalla frammentazione dei poteri pubblici che rischiano di facilitare l’opera di gruppi criminali operanti nel traffico di esseri umani". Inoltre, il ministro dell'Interno ha spiegato che "l’esperienza di questi 3 anni ci porta a pensare a iniziative volte a meglio indirizzare energie e risorse per risolvere le criticità, proprio a iniziare dai centri" d'accoglienza in Libia "promuovendo un maggior coinvolgimento delle Nazioni Unite, degli altri paesi e delle organizzazioni non governative. L’obiettivo è migliorare le conduzioni dei centri e dei migranti richiedenti asilo ospitati, in vista della graduale chiusura degli stessi e prevedere centri gestiti direttamente dalle Nazioni Unite".