caso ilva
Calenda asfalta Renzi e il Pd: "Dilettanti allo sbaraglio". Poi offre una mano a Conte
«Questi sono un branco di dilettanti allo sbaraglio che non ha mai lavorato un giorno fuori dalla politica, non sa cos’è una fabbrica, non sa cosa costa farla, cosa costa mantenerla. La parola giusta è cialtroni». Così Carlo Calenda, eurodeputato di Siamo Europei, a 24 Mattino su Radio 24, ha commentato le mosse della maggioranza che hanno portato alla decisione di Arcelor Mittal di disimpegnarsi dall’ex Ilva. «Lo scudo penale è stato rimosso perché a un certo punto il Pd, dopo aver messo lo scudo penale, ha deciso di compiacere Barbara Lezzi e 15 senatori del M5S, quindi noi rischiamo di perdere la più grande acciaieria europea, il più grande impianto del Mezzogiorno, il più grande investitore da 4,2 miliardi da 40 anni a questa parte. Non so se questa vi sembra una cosa da fare, ho lavorato 3 anni per far arrivare questo investitore a Taranto». Calenda, poi, rincara la dose: «Fatemi essere gentile, ma è una cosa che rasenta la fantascienza. Ma Renzi, che prima ha messo lo scudo penale, poi fa il governo con i 5Stelle, poi vota contro lo scudo penale perché deve compiacere Barbara Lezzi. Io non so se è salvabile questo Paese. L’unica cosa che mi viene da dire - aggiunge - è che questo Paese non si può salvare perché ha una classe dirigente che non è solo populista nella Lega e 5Stelle, ma è in mano ad un governo populista a trazione 5Stelle con un Renzi che vota la plastic tax e un Zingaretti che sull’Ilva è letteralmente scomparso». E poi l'offerta di aiuto: «Caro Giuseppe Conte io non avrei mai accettato di fare il ministro di un Governo che ritenevo e ritengo sbagliato. Ma se per ipotesi sulle crisi aziendali Ilva, Whirlpool, Alcoa etc servisse un aiuto, sarei pronto immediatamente a dare una mano». Così in un tweet l’ex ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda rivolgendosi al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.