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"Il governo? Non durerà". Pd-M5s, conto alla rovescia

La direttrice di Euromedia Research Ghisleri a Il Giornale: "Per sei italiani su dieci cadrà l'anno prossimo"

Silvia Sfregola
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Il premier al 35% di gradimento, il governo al 28%. E per sei italiani su dieci cadrà l'anno prossimo. È questo il quadro politico che delinea Alessandra Ghisleri, direttrice di Euromedia Research, in un'intervista a "Il Giornale". Alla domanda se l'alleanza Pd-M5s può avere un futuro, Ghisleri sostiene che per questo "serve un progetto". "Noi abbiamo fatto un test ed è emerso che il 68,2% degli elettori a livello nazionale è convinto che questa coalizione sia più un'arma di difesa dal centrodestra che un'intesa politica vera. Ripeto, un elettore per votare deve aderire a un pensiero e a un progetto, al momento nella maggioranza Pd-M5s questo non si vede", dice la maga dei sondaggi. Circa il 60% degli italiani, sottolinea Ghisleri "pensa che il governo finirà tra la fine del 2020 e inizio il 2021. Il dato interessante è che in questo campione abbiamo un elettore su tre dei Cinque stelle e un elettore su tre del Pd. Significa che gli stessi elettori della maggioranza pensano che durerà molto. Altro dato interessante è che il giudizio sul governo equivale e si sovrappone al giudizio sulla manovra, che è positivo solo per il 28,2%. Significa che la manovra è percepita soprattutto come più tasse". E spiega: "anche imporre scelte salutistiche o eco-compatibili, come le bevande non zuccherate o gli involucri plastic free, percepite dalla maggioranza della gente come più costosi, dimostrano una scarsa sensibilità soprattutto verso i redditi più bassi. Sono piccole sfumature però sulla vita quotidiana di ciascuno hanno effetti diretti più tangibili dello spread". Il premier Conte? "La fiducia è in calo, perde ancora nella ultima settimana, il suo gradimento si attesta al 35%". Con la foto di Narni si è schierato, dice la sondaggista, ottenendo "un doppio effetto negativo: ha perso credibilità nei confronti degli elettori di altri schieramenti, ma non convince neppure gli elettori Pd e M5s che se devono avere un premier politico preferirebbero averne uno espressione diretta del loro partito di riferimento". Il governo, evidenzia poi Ghisleri, "convince poco meno di un elettore su tre, precisamente il 28,3%". Quanto al M5S "il problema è arrivato quando si è separato dal popolo per diventare classe politica. È diventato un partito come gli altri. Sono diventati anche loro parte della casta che combattevano, vengono letti così". E Renzi? "La maggior parte di cittadini ha interpretato la nascita del suo partito come un'operazione di palazzo a cui fa seguito un'operazione di territorio. Renzi deve fare un salto per riaccreditare il suo progetto politico futuro. Uso una brutta parola: deve migliorare il suo profilo etico- politico, cioè riscattare la sua immagine".

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