manovra
Plastic tax, la stangata verde è servita
Plastic tax su tutti i prodotti monouso (dai tappi, al tetrapak fino al polistirolo) tranne le siringhe e quelli riutilizzabili come le taniche o i contenitori per la custodia di oggetti: come si legge nella relazione illustrativa che accompagna la manovra l'imposta "viene fissata in 1 euro per chilogrammo di materia plastica". Previsti anche incentivi per le aziende produttrici di manufatti in plastica biodegradabile e compostabile: un credito d'imposta nella misura del 10% delle spese sostenute, dal 1 gennaio 2020 al 31 dicembre 2020, "per l'adeguamento tecnologico finalizzato alla produzione" di questi tipo di manufatti. Il credito d'imposta "è riconosciuto fino ad un importo massimo di 20 mila euro". Tra i prodotti monouso, si legge "rientrano, a solo titolo esemplificativo, le bottiglie, le buste e le vaschette per alimenti in polietilene, i contenitori in tetrapak utilizzati per diversi prodotti alimentari liquidi (latte, bibite, vini, etc) nonché i contenitori per detersivi realizzati in materiali plastici. Tra i manufatti utilizzati per la protezione o per la consegna delle merci quali elettrodomestici, apparecchiature informatiche, invece, rientrano, tra l'altro, gli imballaggi in polistirolo espanso, i rotoli in plastica pluriball e le pellicole e film in plastica estensibili". Non rientrano invece nella categoria monouso, "le taniche e i secchi destinati al contenimento dei liquidi aventi un uso duraturo nonché i contenitori utilizzati per la custodia di oggettistica varia", oltre alle siringhe. Protesta l'opposizione, con gli esponenti di Forza Italia all'attacco. Mariastella Gelmini, capogruppo degli azzurri alla Camera, commenta su Twitter: "La plastic tax è una colossale cavolata. Una cosa è salvaguardare l'ambiente, ben altra cosa è tassare in modo indiscriminato le buste dell'insalata, il tetrapak, i tappi, le bottiglie o i contenitori di polistirolo. La strategia del governo - conclude - è solo un attacco a famiglie e imprese". COSA CAMBIA SULLE AUTO AZIENDALI - Cambia la norma sulla stretta fiscale sulle auto aziendali come fringe benefit. La proposta, nell'ultima bozza della Manovra, prevederebbe che, ai fini della determinazione del fringe benefit delle auto concesse ai dipendenti, la percentuale del 30% dell'importo corrispondente alla percorrenza convenzionale continui ad applicarsi ai veicoli elettrici e ibridi e a quelli di agenti e rappresentanti. Per gli altri veicoli, in base alle emissioni, si sale al 60%.