stretta fiscale
Manovra, ecco la vera stangata: battaglia sulle auto aziendali
La manovra è stata chiusa dal Governo, e il premier la difende respingendo la narrazione delle micro-tasse. Ma nell’esecutivo Italia Viva e Movimento 5 Stelle già mettono le mani avanti, promettendo che i piccoli balzelli verranno rivisti in Parlamento, attenuati o magari eliminati. A far discutere, nelle ultime ore, è il nuovo regime che colpirebbe i dipendenti cui viene data un’auto aziendale per uso promiscuo (quindi anche per il tempo libero). La bozza di legge di bilancio modifica l’attuale sistema, secondo cui il veicolo concorre all’imponibile per il 30% del loro costo stimato di noleggio. Con la nuova normativa, la soglia passerebbe dal 30% al 100%, con l’eccezione degli agenti e rappresentanti di commercio. Il viceministro allo Sviluppo economico Stefano Buffagni, pentastellato, invita a migliorare la norma, e punta anche il dito contro «100 milioni aggiuntivi per le indennità accessorie dei dirigenti dei ministeri», dicendosi «certo che sia uno scherzetto di Halloween». Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, in serata, precisa che non verranno colpite auto elettriche ed ibride. I dem, tramite il vicesegretario Andrea Orlando, fanno sapere che in Parlamento la norma verrà rimodulata in base al grado di inquinamento del veicolo e per fare in modo che non gravi in maniera eccessiva sulle tasche dei lavoratori. Il capo politico M5S, Luigi Di Maio rivendica l’abolizione del superticket, il mantenimento del regime forfettario per le Partite Iva, la cedolare secca per gli affitti a canone concordato al 10%. Su Quota 100, rivolgendosi a Italia Viva di Renzi che ne chiede l’abolizione, ribadisce che fin quando il Movimento 5 Stelle sarà al governo, la norma resterà intatta. Il leader di Iv, Matteo Renzi, da parte sua, sostiene che «passi avanti per evitare l’aumento dell’Iva e tasse su cellulari, gasolio, case» sono dovuti alla sua formazione, ma non finisce qui: nella discussione parlamentare Italia Viva si impegnerà contro Sugar e Plastic Tax, e ovviamente sulle auto aziendali. Il Pd risponde con una nota che non cita esplicitamente Renzi, ma se la prende con chi, e «non solo a destra», agita «uno spauracchio del tutto infondato» sui piccoli balzelli. Il premier Giuseppe Conte si dice peraltro aperto a modifiche, a patto però di trovare coperture alternative. Quindi sottolinea che sulla manovra «circolano molte inesattezze», e «le bugie hanno le gambe corte», attacca l’inquilino di Palazzo Chigi, sostenendo che i cittadini si renderanno conto della realtà guardando le buste paga l’anno prossimo. Di questo, e di molto altro, si parlerà nel vertice coi sindacati convocato a Palazzo Chigi per lunedì prossimo. I rappresentanti dei lavoratori, però, fanno già capire di non apprezzare la mini-rivalutazione delle pensioni, che viene definita «un’elemosina».