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Altro che moderati, rissa Calenda-Renzi sulle ceneri del Pd

Davide Di Santo
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La batosta del centrosinistra in Umbria accende il duello tra chi, in quell'area, vuole lanciare un'opa sugli elettori più moderati. Ad attaccare Matteo Renzi, leader di Italia Viva, è Carlo Calenda che incalza l'ex segretario dem sull'accordo tra Pd e M5s. A livello nazionale è stato "promosso" da Renzi che è "senza vergogna" quando critica l'alleanza in Umbria, scrive su twitter l'ex ministro: "'In Umbria è stato un errore allearsi in fretta e furia', disse il promotore dell'accordo, Matteo Renzi. Senza vergogna".  A difendere il leader di Iv è Luciano Nobili: "Ma quanto sei in malafede Carlo? Renzi  come sai bene ha proposto un governo per evitare che l'Italia, come l'Umbria, finisse nella mani di Salvini. Certo non alleanza con M5S. E meno male: se avessimo ascoltato te oggi Salvini entrava a Palazzo Chigi coi pieni poteri che voleva", ha scritto l'esponente di Italia Viva via twitter a Calenda. In Umbria c'è stata "una sconfitta scritta figlia di un accordo sbagliato nei tempi e nei modi. Lo avevo detto, anche privatamente, a tutti i protagonisti. E non a caso Italia Viva è stata fuori dalla partita. In Umbria è stato un errore allearsi in fretta e furia, senza un'idea condivisa, tra Cinque Stelle e Pd. E non ho capito la 'genialata' di fare una foto di gruppo all'ultimo minuto portando il premier in campagna elettorale per le Regionali", ha detto  Renzi a Bruno Vespa per il libro "Perché l'Italia diventò fascista (e perché il fascismo non può tornare)". 

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