LA POLEMICA SUGLI 007
La trincea di Conte sul Russiagate: "Non ho fatto niente di sbagliato"
Le interlocuzioni avute con il ministro della Giustizia statunitense William Barr sono servite a chiarire che da verifiche fatte la nostra Intelligence "è estranea alla vicenda". Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in conferenza stampa dopo aver la sua audizione, durata due ore e mezzo, presso il Copasir. Il premier ha spiegato che gli scambi preliminari di informazioni con l'Intelligence italiana riguardavano l'operato dell'Intelligence degli Stati Uniti di stanza nel territorio italiano. Conte ha quindi ribadito: "Abbiamo rassicurato gli interlocutori americani sulla nostra estraneità che ci è stata riconosciuta nel corso dei colloqui. E' stata acclarata l'estraneità della nostra Intelligence". "E' chiaro che la richiesta era in riferimento ad agenti dell'intelligence americani di stanza a Roma, che avevano operato sul territorio italiano. In questo contesto, ma non è mai stato offerto nessun elemento, ci poteva essere l'eventualità che avessero lavorato insieme ai nostri Servizi". Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo l'audizione al Copasir sulla vicenda Russiagate. "E' stata l'occasione - ha aggiunto - anche per fare una verifica per noi, nei nostri archivi. Se ci fossero state delle attività illecite che coinvolgevano anche nostri agenti probabilmente avremmo avuto l'obbligo di segnalare all'autorità giudiziaria. Ma non c'è coinvolgimento". "Non sono stato convocato sul caso Barr, ma appena ho saputo della nomina del presidente del Copasir ho voluto aggiornare l'organismo sull'attività della sicurezza e con l'occasione non mi sono affatto sottratto" sulla vicenda 'Russiagante'. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, durante un punto stampa a palazzo Chigi dopo l'audizione al Copasir. "Io non riferisco delle cose dette al Copasir ma ho il dovere di fronte ai cittadini di riferire alcuni elementi di questa vicenda anche perché ha suscitato un tale clamore mediatica che sono nate ricostruzioni fantasiose che rischiano di gettare ombre sull'operato dei Servizi e non possiamo permettercelo", ha spiegato Conte. "La richiesta americana è arrivata a giugno" e non c'è alcun collegamento con il tweet di Donald Trump. "Il presidente Trump non mi ha parlato di questa inchiesta. Questa richiesta non è pervenuta dal presidente Trump ma dal ministro Barr" che è anche il capo dell'Fbi, ha detto Conte. La richiesta è "arrivata non a me ma da canali diplomatici". Botta e risposta con Salvini - "Rimango sorpreso quando Salvini si ritrova a pontificare quotidianamente sulla questione Barr, mi ha sollecitato a chiarirla. Credo che sia legittima la sua richiesta di chiarimento, eccomi qui. Io la verità l'ho riferita in sede istituzionale, mi sorprende come Salvini, che ha una grande responsabilità perché era ministro dell'Interno e si è candidato a guidare il Paese, non avverta la responsabilità di chiarire questa vicenda. Sono stato in forte imbarazzo, sono stato in Senato a chiarire al suo posto senza avere da lui informazioni che io avevo chiesto per iscritto. Non mi ha risposto. Qui non c'è sensibilità istituzionali, forse dovrebbe chiarire cosa ci faceva con Savoini da ministro dell'Interno con le massime autorità russe. Lo chiarisca innanzitutto agli elettori leghisti", ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in conferenza stampa a Palazzo Chigi. "La puntata di Report non l'ho vista, ho orecchiato e letto qualcosa, mi par di capire che sono venuti fuori ulteriori elementi, ma non è mia abitudine attaccare gli avversari politici", ha aggiunto. Giuseppe Conte "è fra il nervoso e il disperato perché ormai è in un angolino". Cosi' Matteo Salvini a 'Zapping'. Conte "ha promesso mari e monti e poi si è rivelato per quello che è: un bluff", ha aggiunto il segretario leghista. "Saranno gli americani che si sono inventati cose strane. Ha fatto tutto di nascosto se va bene così", ha poi continuato parlando dell'audizione del presidente del Consiglio al Copasir. "Quello che mi preoccupa di Conte è la manovra, non le sue parole al vento".