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Salvini alla riscossa. E in Umbria test-governo

ll leader del Carroccio svetta nei sondaggi e annuncia la sua "guerra" totale

Silvia Sfregola
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Il momento del coraggio, in Italia e in Europa. Dall'Umbria a Bruxelles passando per Roma il leader della Lega, Matteo Salvini, affila le armi per le prossime battaglie. Il primo territorio da conquistare nel risiko salviniano è l'Umbria, dove il numero uno del Carroccio è convinto di vincere "perché si sente la voglia del cambiamento". E l'eventuale nomina a governatore di Donatella Tesei sarà "un segnale al governo" e in particolare al premier Giuseppe Conte "che ha detto con cattivo giusto che conta poco". Nell'idea di Salvini la caccia proseguirà poi in Calabria, "dove supereremo i problemi con Forza Italia", per arrivare poi alla battaglia campale dell'Emilia Romagna che il Capitano sogna di strappare alla sinistra. Lotta nei territori limitrofi ma anche attacchi diretti al centro. Quelli più forti sono al "ventre molle" della Capitale: il Campidoglio e la sua sindaca. Salvini gira nei mercati romani al grido di "Raggi dimettiti" e parla di "apocalisse" in merito allo sciopero proclamato per venerdì, dove la città sarà inevitabilmente in sofferenza. "In tre anni e mezzo non ne ha azzeccata una", argomenta. Il bersaglio grosso, ovviamente, è e resta Palazzo Chigi con la distruzione sistematica del governo rossogiallo. "Sui temi fondamentali, come tasse, lavoro e migranti, sono bocciati dai numeri", tuona Salvini. Un esecutivo che, nella narrazione del leghista, manca di coraggio. "O tagli le tasse e fai deficit per costruire infrastrutture oppure rispetti le regole Ue e cresci dello 0,13%". Un coraggio che non manca nemmeno all'altro Matteo, quel Renzi di cui Salvini conferma di aver ancora la foto in ufficio "perché mi fa restare con i piedi per terra". Un avversario da non sottovalutare ma al quale ricordare che "il rapporto numerico fra Piazza San Giovanni e la Leopolda è finito 20 a 1".

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