Il centrodestra prepara lo sfratto a Conte
Salvini, Meloni e Cav a Perugia alla vigilia della manifestazione. Sostegno alla candidata Tesei in Umbria. Il Cav: fisco e giustizia, libertà a rischio
In Umbria il centrodestra sfodera tutti gli strumenti della cassetta degli attrezzi classica. Schema a tre punte, con Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi insieme a sostegno della candidata presidente Donatella Tesei, a fare le prove generali della manifestazione di domani in Piazza San Giovanni, a Roma, per provare a dare la prima spallata al governo giallorosso. I leader si ritrovano in pubblico a Perugia, ufficialmente per parlare di Regionali, ma il richiamo della sirena nazionale è irresistibile, nonostante la speranza (vana) di Tesei. Il più duro è ovviamente il segretario della Lega, che definisce «esperimento genetico sulla pelle dei cittadini» la partnership politica tra Pd e M5S, alla quale si accodano Italia Viva e LeU. L'ex ministro dell'Interno sogna di dare, la sera del 28 ottobre, «una lezione che si ricorderanno per molto tempo al signor Di Maio e al signor Zingaretti». Non fa sconti, ma è sicuramente più morbido, invece, Silvio Berlusconi, che vede nella manovra in itinere del Conte bis altra aria da soffiare nel pallone della pressione fiscale. Nonostante la presenza di Matteo Renzi nella maggioranza, che sembra mettere in un angolino non tanto per diminutio, quanto per uno spirito di protezione per chi si è staccato dalla «Ditte». Del resto il Cav si augura la vittoria del centrodestra per far riprendere quota alla coalizione e a Forza Italia, ma anche perché «la sconfitta farebbe bene pure alla sinistra, che dovrebbe mandare a casa i vecchi volti per far posto a quelli nuovi». Il dente dell'ex premier è avvelenato con il M5S, soprattutto dopo aver «avuto notizia certa che nella riforma della Giustizia del ministro Bonafede, ci sarà il carcere fino a 8 anni per un'evasione da 50mila euro». Una misura che proprio non digerisce: «Così è a rischio il diritto di libertà di ognuno di noi». Ecco perché ha deciso di cambiare i piani e scendere in piazza sabato con Salvini e Meloni: «Viva questo vecchietto che ce la mette ancora tutta». «Io avevo deciso di non andare in piazza sabato con Salvini e Meloni, perché mi dicevo "lasciamoli iniziare a lavorare" - spiega il leader di Forza Italia - ma ho cambiato idea dopo aver avuto come sicura la notizia che stanno lavorando a una legge che prevede il carcere fino a 8 anni per un'evasione da 50mila euro. Così è a rischio il diritto di libertà di ognuno di noi». In questo governo «ciascuno porta sul tavolo del Consiglio dei ministri quelle che sono le proprie spinte al cambiamento al negativo», mentre «noi del centrodestra, quando siamo stati al governo, abbiamo combattuto uno Stato ostile al cittadino per farlo diventare amico», dice ancora Berlusconi che chiosa: «Abbiamo cercato di combattere l'oppressione fiscale, che con questa manovra aumenta. Abbiamo cercato di combattere l'oppressione giudiziaria, che è da paura». Berlusconi come al solito dispensa battute e aneddoti citando Rino Formica. «Non volevo entrare in politica, ma non arrivavano proposte concrete - confessa - A me non piaceva la politica, ero d'accordo con un amico socialista che la politica è sangue e merda». Nel tridente, chi ha il compito di coprire la fascia destra è Giorgia Meloni, che non tradisce le aspettative e spinge sulla area di gioco. «Non abbiate paura di cambiare, di fare la scelta coraggiosa di votare per noi». Perché «il 27 ottobre sarà un importante test anche per il governo nazionale», visto che «l'Umbria può dare un segnale al Paese». Altro passaggio da non sottovalutare è la presenza alla firma di Tesei al Manifesto dei valori voluto dal leader del Family day, Massimo Gandolfini. Il centrodestra non vuole mollare di un centimetro.