manovra
Adesso c'è anche la tassa sugli onesti
Arriva la tassa sugli onesti. Che graverà cioè su tutti coloro che per essere assunti o per assolvere obblighi richiesti da un datore di lavoro devono produrre un certificato per attestare i carichi giudiziari pendenti. Insomma la normale operazione per dimostrare di avere la fedina penale pulita secondo le intenzioni del governo Conte, che lo ha cristallizzato nel Documento programmatico di bilancio inviato a Bruxelles, soggetta a un obolo da versare all’erario. La norma prevede infatti con efficacia immediata e, dunque nel decreto fiscale, l’introduzione di un'imposta di bollo di 2,4 euro per foglio per i certificati rilasciati da organi dell’autorità giudiziaria relativi alla materia penale. Posto che una persona che ha avuto guai giudiziari, difficilmente avrà bisogno di una certificazione per lavorare, significa che a pagare saranno ancora una volta gli onesti. Costretti a sborsare per dimostrarlo e certificarlo. Tra le misure c’è anche la revisione delle Tax expenditures, le detrazioni fiscali dal reddito imponibile. Per queste, principalmente le spese mediche, inizia un processo di smantellamento del quale non è chiaro ancora l’esito. Viene infatti prevista, ma non spiegata, l’introduzione di un soglia di reddito oltre la quale l’agevolazione Irpef relativa a... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI